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Yuri Chechi: «la frase “Maccarani è colpevole di peccato di affetto” è imbarazzante»

A La Stampa sulla sentenza nella ginnastica ritmica: «Conoscendo il mondo federale, era un finale scontato. Si vuole scaricare la colpa sulle ragazze»

Yuri Chechi: «la frase “Maccarani è colpevole di peccato di affetto” è imbarazzante»
Db Milano 09/10/2020 - Festival dello Sport / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Yuri Chechi

Yuri Chechi commenta la sentenza della federazione sul caso ginnastica ritmica, le accuse di atlete per i metodi di allenamento. Il processo alla direttrice Maccarani si è risolto in una roba da Scherzi a parte: solo un’ammonizione per lei e la spiegazione alle accuse di abusi psicologici da parte di alcune ginnaste è stata tradotta con la dichiarazione che la sua colpa è stata aver avuto un eccesso di effetto per le ragazze.

La Stampa ha intervistato Yuri Chechi

Yuri, cosa ne pensa?

«Sono appena arrivato da un viaggio, ho letto tutto di corsa ma le dico…non mi stupisco. Conoscendo il mondo federale era un finale scontato».

Prego?

«Chiarisco subito. Mi disturba vedere che c’è una volontà di capovolgere la situazione. Di far passare le ragazze come carnefici e
bugiarde. Come se non esistessero situazioni di criticità. La frase “Maccarani è colpevole di peccato di affetto” è imbarazzante. Una forzatura. Non mi sembra logico che i vertici debbano uscire da questa storia in modo virtuoso».

Vuol dire che la federazione ha perso un’occasione per cambiare le regole e risolvere il problema dell’anoressia e del disagio nella ginnastica?

Yuri Chechi: «Sono contento che le indagini siano state fatte nel migliore dei modi. E se davvero Emanuela avesse avuto un affetto così profondo per le ragazze ne sarei stato felicissimo. Ma queste ragazze bene non stanno. E alla fine si vuol far passare un messaggio
non corretto quale “Noi siamo bravi, la colpa è di quelle ginnaste”. Non è vero, perché il disagio esiste».

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