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Garcia: «Bisogna difendere in undici e essere aggressivi nei duelli decisivi, come sul secondo gol»

In conferenza: «La sconfitta brucia, ma i giocatori lavorano bene e ci toglieremo soddisfazioni»

Garcia: «Bisogna difendere in undici e essere aggressivi nei duelli decisivi, come sul secondo gol»
Db Dimaro (Tn) 20/07/2023 - amichevole / Napoli-Anaune Val di Non / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Rudi Garcia

Il tecnico del Napoli, Rudi Garcia, ha parlato in conferenza dopo la brutta sconfitta rimediata in casa contro la Lazio di Sarri

«Nel primo tempo abbiamo iniziato benissimo, primo tempo di alto livello. Il problema è quando domini devi fare più di un gol e andare all’intervallo in vantaggio, quando giochi contro una squadra veloce in attacco ed in contropiede, puoi andare in pericolo con Immobile e Felipe Anderson a campo aperto. Nella ripresa siamo peggiorati, abbiamo palleggiato di meno e abbiamo cercato il pareggio con troppa fretta. La Lazio è stata efficace al massimo sui gol, noi abbiamo inquadrato troppo poco la porta, potevamo pareggiare anche all’ultimo ma oggi non era il nostro momento con Juan Jesus e Lindstrom. Ho detto ai miei ragazzi che quando non si vince bisogna almeno non perdere»

Sulla sostituzione di Kvara

«Non siamo ancora al 100%, Kvaratskhelia non poteva giocare i 90′ ma mi è piaciuto il primo tempo. Mi dispiace ma dobbiamo accettare la situazione, conta il futuro e spero che i miei tornino dalle nazionali al 100% per affrontare una maratona iniziando con una vittoria»

Squadra sfilacciata perché non al 100%?

«Chi entra ci aiuta tanto, invece i miei cambi non hanno portato molto. La colpa è della squadra in generale, non è stata in grado di giocare con la stessa precisione del primo tempo: è andata così, non buttiamo tutto perchè abbiamo perso. Rimane un inizio di stagione buono, odiamo perdere io in primis, ma ora che è successo dobbiamo prepararci per la prossima partita. Quando arrivano le partite ogni tre giorni, serviranno tutti: penso a Mario Rui e a Lindstrom, che potranno migliorare, e a chi giocherà in Nazionale e tornerà con una diversa condizione»

«Difensivamente non è solo questione di reparto o di difensori centrali, hanno giocato bene le prime due. È questione di difendere in undici e di essere aggressivi nei duelli decisivi, come sul secondo gol. Quando perdi i duelli e dai occasioni, ti esponi. È qualcosa che riguarda tutti, non solo i centrali».

Cosa brucia di più della sconfitta?

«Aver perso il filo nel secondo tempo, non me l’aspettavo e non c’è una sola ragione. Il secondo gol ci ha fatto male psicologicamente, fisicamente eravamo meno brillanti. Poi la fiamma potevamo riaccenderla sulle occasioni avute nella ripresa, ma non abbiamo fatto gol perchè non siamo stati abbastanza bravi. I giocatori però lavorano bene e ci toglieremo soddisfazioni»

Osimhen?

«Dovevamo essere tutti uniti, è sempre un peso per la difesa avversaria perchè richiede l’attenzione dei due centrali e può aprire spazi per gli altri. Abbiamo avuto occasioni enormi anche a pochi metri dalla porta avversaria, siamo stati ambiziosi ma nel secondo tempo nessuno è stato all’altezza del livello abituale della squadra»

«Nel primo tempo sembrava una gara da Champions League per intensità, è mancato qualcosa psicologicamente perchè abbiamo preso il secondo gol sul secondo tiro della Lazio, abbiamo avuto fretta di pareggiare e potevamo farcela. Non abbiamo fatto abbastanza, è solo colpa nostra e mia».

Chiesa al centro del villaggio?

«Bisogna dare i meriti alla Lazio, si sono trovati nelle condizioni a loro ideali: fare un tiro nel primo tempo e fare gol, e siamo stati bravi a pareggiare subito. Poi hanno fatto la stessa cosa nel secondo tempo, e noi non siamo stati bravi a non pareggiare. Hanno giocatori veloci come Zaccagni, Immobile e Felipe Anderson: avere campo per loro significa poter fare bene, non sono deluso di aver preso dei rischi per poter pareggiare, bisogna solo accettare che può succedere di tutto nel mondo del calcio»

Guendouzi?

«Un buon giocatore, sono stato sette anni fuori dall’Italia e non posso dire che tipo di cambiamenti ci siano stati nella Lazio. Sono stati bravi ad essere compatti nel giocare in contropiede, lo sapevamo e dobbiamo crescere nel gestire certe situazioni»

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