Il giornale inglese celebra il nazionale italiano (di nonni napoletani) che stasera affronta ai Mondiali gli All Blacks

“Guardare Ange Capuozzo scivolare su un campo serve a ricordare che il rugby può ancora essere uno sport in cui gli atleti deboli prosperano tra i giganti vivendo del loro ingegno”. Stasera l’Italia affronta la Nuova Zelanda ai Mondiali di rugby, intanto il Telegraph celebra la “piccola” grandezza dell’estremo italo-francese. I nonni di Capuozzo sono napoletani. E’ un rugbista un po’ atipico: è alto un metro e 77, e pesa appena una ottantina di chili. Gioca in Francia.
Il Telegraph scrive che Capuozzo è un “corridore evasivo come un fuoco fatuo”. E che questo suo talento “si adatta molto bene al modello Italia”. I piccoli nel rugby hanno una loro tradizione, da Robinson a Dominici. Ma “il malizioso talismano italiano ha affascinato gli osservatori”.
“È vero che il rugby può essere uno sport che mette molto a dura prova la stazza e l’abilità fisica e può essere molto difficile distinguersi quando si è più giovani se non si hanno queste qualità“, dice Capuozzo. “Ma una delle cose belle del rugby è che con posizioni diverse possono esserci attributi fisici diversi, quindi è essenziale che il rugby mantenga quei valori. Ho trovato difficile cercare di distinguermi quando ero più giovane, ma sono orgoglioso di me stesso e di ciò che sono riuscito a ottenere in quello che è uno sport da combattimento, dove sono necessari quegli attributi fisici. Per giocare nel modo in cui gioco, devo essere libero nella mia testa. In certi momenti bisogna seguire la struttura. Ma come giocatore, sento di aver bisogno di quella libertà per esprimermi in campo”.