ilNapolista

Lukaku alla Juventus, la Gazzetta schiuma rabbia: attacca tutti, il belga, Giuntoli, Allegri

La Gazza non ha superato il trauma per lo scoop del Corsport: chiama Lukaku Pinocchio, ne ricorda i gol sbagliati e se la prende con Giuntoli

Lukaku alla Juventus, la Gazzetta schiuma rabbia: attacca tutti, il belga, Giuntoli, Allegri
Mg Torino 04/04/2023 - Coppa Italia / Juventus-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Romelu Lukaku-Danilo

Lukaku alla Juventus manda in bestia la Gazzetta dello Sport che evidentemente non ha superato la figuraccia rimediata. Mentre ogni giorno scriveva del ritorno di Lukaku all’Inter, il Corriere dello Sport informava della trattativa tra il belga e la Juventus. È andata esattamente così e alla Gazza non l’hanno presa bene. Né hanno dimenticato. Oggi offrono una dimostrazione plastica del loro umore. Ormai l’arrivo di Lukaku in bianconero è vicino: Giuntoli porta a Torino il belga e ottiene anche 30-35 milioni in cambio della cessione di Vlahovic al Chelsea.

La Gazzetta dedica tre titoli all’affare, anzi quattro considerando la prima pagina:

“Allegri vende il futuro” (prima pagina)

“Juve che fai?”

“L’affarista belga sempre in cerca del contratto più favorevole”

“Juve se prendi Rom perdi l’occasione di cambiare anima”.

Il tutto condito da attacchi sia al giocatore (ora diventato un brocco) sia alla politica della Juventus.

Ecco il blob della rabbia della Gazza:

Ma non doveva arrivare Giuntoli con la bacchetta magica per rivoluzionare lo sconclusionato e spendaccione mercato juventino degli anni recenti? Invece siamo ancora al dilemma Vlahovic-Lukaku. Siamo messi bene insomma.

Il problema è questo: se Lukaku è considerato più utile alla causa è perché la Juve, al di là degli ultimi discorsi su intensità e pressing, ha in testa di non allontanarsi molto dalle ultime due noiosissime stagioni. E non riusciamo a capire il perché. Lei, Giuntoli? È come se la Juve fosse immune all’aria nuova che sta rinfrescando il nostro calcio (ci sono tre finaliste di coppa, pur sconfitte, a ricordarlo).

Lukaku — se non arriva in prestito — rischia di essere un contratto non monetizzabile in futuro, un altro “colpo” alla Di Maria, l’ennesimo usato sicuro che cambia tutto per non cambiare niente. Sarebbe bello se arrivassero altri segnali di rinnovamento.

Big Rom ormai ha 30 anni, l’età in cui di solito si cerca la stabilità. Lui invece no, continua a cambiare e a dribblare anche gli affetti, a costo di fare scelte impopolari che forse fa fatica a giustificare anche a se stesso. «Non credo che si farà», ha detto qualche giorno fa visibilmente imbarazzato a un tifoso che gli chiedeva se sarebbe andato alla Juve.

Se il naso di Romelu crescerà come quello di Pinocchio lo scopriremo solo nelle prossime settimane, nel frattempo però restano i numeri e i fatti: non è facile trovare un attaccante più girovago di Lukaku, incapace di piantare radici anche dopo aver giurato amore eterno. Il suo curriculum racconta di sei squadre cambiate nel corso della carriera: dall’Anderlecht al Chelsea fino West Bromwich, poi Everton, Manchester United e Inter. In totale he fatto 9 trasferimenti.

spesso ha tradito negli appuntamenti più importanti. Per esempio contro la Croazia nel Mondiale in Qatar, quando sbagliò due gol che costarono l’eliminazione. Anche nella finale di Champions giocata con l’Inter ha fatto cilecca davanti alla porta.

L’ultima annata poi è stata tribolata a causa degli infortuni: Big Rom ha chiuso la stagione con 1988 minuti giocati complessivamente in maglia nerazzurra, più 14 gol e 7 assist. Meno di Paulo Dybala, che in bianconero non è stato confermato perché troppo spesso infortunato (2502’ complessivi per la Joya, conditi da 18 reti e 8 assist).

ilnapolista © riproduzione riservata