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Zazzaroni: «In questi giorni ho sospettato che Giuntoli fosse nato a Betlemme»

Il direttore del Corsport: «abbiamo anche trattato Frattesi come se fosse De Bruyne o Modric, ha subìto un’esasperata e esasperante copertura mediatica»

Zazzaroni: «In questi giorni ho sospettato che Giuntoli fosse nato a Betlemme»

Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, scrive un’autocritica per l’eccessivo risalto mediatico dato ai trasferimenti di Giuntoli e soprattutto di Frattesi.

Di Giuntoli scrive:

Per non parlare della copertura giornalistica riservata a Cristiano Giuntoli, “soltanto” un eccellente direttore sportivo. A un certo punto ho sospettato che non fosse nato a Firenze, bensì a Betlemme.

Più spazio riservato a Frattesi:

Auguro il meglio a Davide Frattesi che – lo sottolineo – mi ispira tanta simpatia. Spero che diventi un campione e un titolare imprescindibile della Nazionale. Allo stesso tempo gli chiedo scusa per l’eccessiva, inopportuna attenzione che gli abbiamo dedicato in questi giorni: l’abbiamo sovraccaricato di responsabilità, riempiendo di lui pagine – prime e interne – come se si trattasse di De Bruyne o Modric.

Il ragazzo ha ottime potenzialità, un bel piede, è rapido e ha eccellenti tempi di inserimento, ma ha subìto un’esasperata e esasperante copertura mediatica per assenza di notizie, immobilità dei club, bloccati da bilanci ululanti, e per la “sanguinosa” tendenza generale a trasformare giovani talentuosi con un po’ di partite nelle gambe in fuoriclasse consacrati.

La colpa di questa campagna ubriaca è unicamente nostra, dei media: abbiamo il bisogno, non il dovere, di trasformare dei buoni giocatori in idoli prim’ancora che dell’idolo abbiamo i caratteri.

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