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Una Scozia da sballo a un passo da Euro 2024

Quattro vittorie su quattro nel girone con Spagna, Norvegia e Georgia. La Scozia di Steve Clarke sta stupendo tutti, nove gol fatti e uno subito

Una Scozia da sballo a un passo da Euro 2024
Supporters of Scotland cheer prior to the UEFA Euro 2024 group A qualification football match between Norway and Scotland in Oslo on June 17, 2023. (Photo by Heiko Junge / NTB / AFP) / Norway OUT

Non è riuscita a fermarli nemmeno la pioggia, che ha ritardato il calcio d’inizio per 41 minuti e pareva voler sommergere Hampden Park, i tifosi e le due squadre in campo. I giocatori georgiani si erano rifiutati di giocare sotto il diluvio, a cui probabilmente gli scozzesi sono più abituati. Poi in larghissimo ritardo è arrivato il momento di giocare e non c’è stato nulla da fare per loro: la Scozia (ha vinto 2-0, ndr) va a quattro vittorie su quattro nel girone di qualificazione a Euro 2024 e mette in guai seri le altre contendenti.

Nove gol fatti a fronte di soltanto una rete subita. Per chi li segue da sempre è il mondo all’incontrario. Parlare della nazionale scozzese solitamente voleva dire raccontare occasioni buttate, giocatori che sputavano sangue in campo senza avere grandi idee di come giocare il pallone, con la qualificazione ai grandi eventi vista spesso come un miraggio. Sarà anche vero che il gruppo attuale include tre stelle come Andy Robertson, John McGinn e Scott McTominay, ma in altri periodi non sarebbe bastato. Invece soprattutto il terzo sta trovando una continuità inattesa con la maglia della Tartan Army e ieri sera ha trovato il suo 5° gol in nazionale.

Non che la Georgia fosse una squadra materasso ieri sera, anzi. Nonostante il vantaggio dopo soli 6 minuti con un siluro di Callum McGregor sugli sviluppi di un corner, i caucasici allenati da Willy Sagnol (!) hanno gestito il pallone per tutto il primo tempo, pur senza riuscire a trovare i gol. Il raddoppio firmato da McTominay all’inizio della ripresa ha permesso alla Scozia di giocare il resto della partita con la calma dei forti, mettendo la palla in un angolino dove il buon Mamerdashvili – ormai titolare al Valencia – non è riuscito ad arrivare. A poco è servito il forcing finale dei georgiani, Kvaratskhelia è riuscito anche a sbagliare un rigore a tempo scaduto.

In un girone che vede la Spagna, la Norvegia e la Georgia rincorrere gli scozzesi da lontano – nessuno si aspettava nulla da Cipro – molti dei meriti vanno al buon Steve Clarke, ormai in sella alla nazionale dal 2019 e vicino a condurla al secondo europeo di fila. Questo dopo che la Scozia ne aveva disputati la miseria di due nel resto della sua lunga storia. Non c’è male per uno che prima di fare il Ct allenava il Kilmarnock, portato a un credibile 3° posto alle spalle delle due squadre di Glasgow e prendendosi anche il lusso di battere due volte i Rangers in casa.

Passato alla difesa a 3 e al 3-4-2-1 (o se preferite i numeri vecchia maniera 5-2-3), la modernità del suo sistema sta nel non aspettarsi gol dalla punta – Lyndon Dykes del QPR o Che Adams del Southampton – ma di trovarli invece con i trequartisti o gli interni di centrocampo. Con un gruppo motivato a mille, la sua Scozia diventa un avversario inatteso e duro da battere, come ha imparato a sue spese la Spagna, sconfitta 2-0 nel turno precedente delle qualificazioni.

A questo punto, con la prossima partita in programma a Cipro l’8 settembre e da non sbagliare, la qualificazione europea potrebbe arrivare con un pareggio in Georgia a novembre, o prima ancora se dovesse arrivare un risultato positivo in Spagna il 12 ottobre. Spagna che a questo punto non può permettersi alcun passo falso, a partire dalla gara di Tbilisi di settembre, visto che la Norvegia coltiva ancora ambizioni di secondo posto e ha vinto ieri con Cipro.

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