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The Athletic: “L’Inghilterra deve farsi un esame di coscienza prima di criticare l’Arabia Saudita”

Offrire contratti da capogiro è stato al centro dell’espansione della Premier, ha dissanguato gli altri campionati dei loro migliori talenti

The Athletic: “L’Inghilterra deve farsi un esame di coscienza prima di criticare l’Arabia Saudita”
Manchester (Inghilterra) 21/05/2023 - Premier League / Manchester City-Chelsea / foto Imago/Image Sport nella foto: Erling Haaland ONLY ITALY

Duro attacco dell’ Athletic contro la Premier League. Il quotidiano inglese critica il massimo campionato inglese e lo accusa di ipocrisia dopo le diverse lamentele per le trattative dall’Arabia Saudita.

In pochi giorni, il paese arabo ha letteralmente razziato la Premier di alcuni dei suoi campioni, più o meno in là con l’età, e non ha ancora finito. Da Kante a Mendy, da Bernardo Silva a Koulibaly (passando anche per la Spagna dalla quale è partito Benzema).

The Athletic ricorda che questa è una storia già vista:

Oggi la Saudi Pro League, Ieri la Super League cinese per un periodo dal 2016 al 2017, quando il fantasista del Chelsea Oscar si è unito allo Shanghai Sipg con un accordo del valore di £ 400.000 a settimana, cifre che sono state sminuite quando Carlos Tevez è arrivato allo Shanghai Shenhua per più di £ 600.000 a settimana. Non è durato, ovviamente. La bolla della Super League cinese è esplosa davvero. Ma per un certo periodo, gli allenatori della Premier League erano seriamente preoccupati visto che i giocatore di spicco, uno dopo l’altro, hanno tentennato di fronte agli stipendi offerti“.

Le preoccupazioni di quanti vedono i soldi dell’Arabia Saudita come un pericolo per il campionato inglese suonano quantomeno ipocrite. Come quelle del fumantino ex centrocampista del Liverpool, Jamie Carragher:

«Non mi preoccupavo della Liga saudita che acquistava giocatori sulla trentina, mi sono un po’ preoccupato quando ho vito giocatori di buon livello come Ruben Neves accettare. I sauditi hanno conquistato il golf, i migliori incontri di boxe e ora vogliono il calcio. Uefa, Premier League, bisogna fermarli!»

Le opinioni dell’ex centrocampista possono essere condivisibili su più punti ma la politica attuata dal campionato inglese negli anni non sembra tanto lontana da quella saudita:

Ma se c’è un paese in cui le critiche alle ambizioni calcistiche dell’Arabia Saudita dovrebbe lasciare il posto a un serio esame di coscienza, è l’Inghilterra. La crescita della Premier League negli ultimi due decenni è stata sostenuta da un totale disprezzo per la fonte degli investimenti interni e per l’impatto sul gioco in generale. Sarebbe estremamente ipocrita per chiunque sia legato al calcio inglese lamentarsi di un altro campionato che attira i giocatori offrendo contratti da capogiro. Questo è stato al centro dell’espansione della Premier League dalla metà degli anni ’90“.

Detto in altri più rozzi termini, i petroldollari non facevano così ribrezzo quando contribuivano alla crescita del calcio inglese.

Conclude The Athletic:

Andate a chiedere ai responsabili di altri club in tutta Europa cosa ne pensano dell’approccio della Premier League al mercato dei trasferimenti. Non contenti di dissanguare altri campionati dei loro migliori talenti, spesso semplicemente per fare numero in una squadra, i club della Premier League hanno ora cercato attivamente di colonizzare altri club. Il modello di proprietà multi-club cresce  rapidamente, con il Manchester City che traccia per primo il percorso. Poche persone si sono fermate a preoccuparsi della provenienza dei soldi del Chelsea, o quando lo sceicco Mansour ha acquistato il Manchester City. Pochissime persone si sono fermate a fare domande sulle persone che stavano pompando denaro nel Manchester United “.

 

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