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Sacchi racconta quando Berlusconi disse: «Chi seguirà Arrigo resterà il prossimo anno; chi non lo seguirà se ne andrà»

All’evento di apertura del calciomercato ha raccontato degli inizi del Milan che stentava e dell’intervento del presidente che cambiò tutto

Sacchi racconta quando Berlusconi disse: «Chi seguirà Arrigo resterà il prossimo anno; chi non lo seguirà se ne andrà»
1989 archivio Storico Image Sport / Milan / Arrigo Sacchi-Silvio Berlusconi / foto Imago/Image Sport

La nuova stagione del calciomercato si è aperta ufficialmente oggi con l’evento inaugurale che è stato ospitato a Rimini, dal Grand Hotel dove è andato in scena il talk show “Colpi da Maestro”.

L’evento è stato aperto dal ricordo di Silvio Berlusconi, con l’a.d. del Monza, Adriano Galliani, che ha ricordato l’amico scomparso:

«Per me parlare di Berlusconi non è facile – ha iniziato commosso – perché è una persona con la quale ho lavorato per 43 anni. Quando l’ho conosciuto ero già un dirigente del Monza e l’unica condizione che posi per lavorare per lui, era continuare a seguire il Monza, in casa o in trasferta. Curai l’acquisto delle sue reti e dal 1° dicembre 1985 è inizia l’avventura poi conclusa pochi mesi dopo con l’acquisto del Milan, un’era durata 31 anni nella quale abbiamo vinto tutto grazie anche alla presenza di Arrigo Sacchi (al suo fianco) e al gioco di quella fantastica squadra che ha reso realtà la mission di Berlusconi ovvero conquistare successi e trofei esprimendo un calcio bello. Senza la sua visione, senza la sua utopia sarebbe stato impossibile vincere tutto quello che abbiamo vinto. E poi il Monza, comprato per arrivare in Serie A per la prima volta nella sua storia: Berlusconi ha visto la promozione dello scorso anno e la salvezza di questa stagione. Il giorno prima della sua morte, l’11 giugno, io ero a Istanbul e alle 17 mi ha chiamato per parlare di calcio. La felicità che ti dà lo sport non te la dà niente altro. I suoi occhi più felici in 43 anni insieme li ho visti nel 1989 dopo il 4-0 contro la Steaua Bucarest»

Subito dopo è intervenuto Arrigo  Sacchi
«Berlusconi ti metteva a tuo agio  e credo di averlo conquistato quando con il mio Parma ho battuto due volte a San Siro il Milan in poche settimane. Quelle prestazioni lo convinsero a prendermi: parlammo due giorni di fila, della capacità del Paese di fare squadra e chiesi persone generose, che avessero l’etica del lavoro e del collettivo, oltre a essere funzionali al gioco. Dovevo andare a un’altra società e, nonostante quei due giorni di colloqui, pensavo che non mi avrebbero preso. E invece vollero proprio me. Un allenatore è un uomo solo, ma con Berlusconi e Galliani non mi sono mai sentito solo. Per questo ho dato tutte le energie che avevo dentro. Ho cercato di vincere sempre con merito»
Poi un batti e ribatti tra i due storici del Milan con Galliani che ha continuato
«Con Arrigo non partimmo benissimo e per cambiare la situazione intervenì Berlusconi»
E Sacchi che ha risposto:
«Fece un intervento di 25 secondi nel suo ufficio a Milanello. Davanti a tutta la squadra disse: ‘Ho totale fiducia in Arrigo, chi lo seguirà resterà anche il prossimo anno; chi non lo seguirà se ne andrà’. Da lì iniziò una cavalcata incredibile e perdemmo una sola partita a tavolino. Siamo andati anche oltre il sogno del presidente che voleva diventare campione del mondo perché siamo diventati, con il Milan del 1989, la miglior squadra della storia per l’Uefa. Con il nostro stile»
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