In conferenza: «Non ho gettato la spugna, altrimenti non sarei ad Assen. Al momento, ovviamente, non sono motivato, ma sono pronto al sacrificio».

Marc Marquez ha parlato in conferenza stampa in vista del Gran Premio del Belgio negando di voler lasciare la Honda. Marquez ha toccato anche il tema dei suoi infortuni. Lo scorso weekend ha rinunciato al Gran Premio di Germania dopo essere caduto cinque volte in un fine settimana.
«In Germania è stato difficile. Mi sentivo pronto a partire, poi, con il passare delle ore e dei minuti, ho sentito sempre più dolore, alla caviglia, alla frattura del pollice. Mi sentivo anche strano e con una “crepa” in una costola. Questa sarà la cosa più dolorosa durante questo fine settimana, ma cercheremo di iniziare e andare passo dopo passo. Vedremo».
Marquez parla delle lesioni rimediate in Germania.
«Si cade e dopo poche ore viene fuori sempre più dolore, ma abbiamo fatto un ottimo lavoro in questi tre giorni, con tutta la squadra di fisioterapisti e tutta la squadra medica per cercare di essere qui ad Assen. È vero che arrivo abbastanza contuso, anche con una caviglia leggermente infiammata. Ha drenato molto bene, ma c’è ancora infiammazione e dolore. Il dito fratturato. La cosa che mi infastidirà di più per il fine settimana è la costola che ho rotto, la seconda».
Marquez continua:
«Non ho gettato la spugna, altrimenti non sarei ad Assen. Se avessi gettato la spugna penserei già all’estate. Ma non è il mio stile. Al momento, ovviamente, non c’è motivazione, ma c’è lo sforzo del sacrificio. Devo fare leva su questo, seguire le routine e continuare a insistere per cambiare la situazione».
Sul suo futuro:
«Se sono qui è perché il mio impegno per Honda è massimo e voglio lavorare con loro per migliorare per il futuro, per migliorare il nostro progetto. Sono qui per lavorare con loro. L’impegno è massimo. Ho sentito le voci, alla fine, anche se non vuoi leggere, ti raggiungono lo stesso. La mia volontà è continuare con Honda, cercare di evolvere, provare nuove componenti».