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Manfredi: «Mi chiamano e mi dicono “ma non ci aspettavamo che Napoli era così”»

Il sindaco: “Napoli è una città di grande qualità mal raccontata, con lo scudetto abbiamo dato l’immagine di una città civile e internazionale”

Manfredi: «Mi chiamano e mi dicono “ma non ci aspettavamo che Napoli era così”»

«Tutti oggi mi chiamano e mi dicono “ma noi non ci aspettavamo che Napoli era così”». E così Gaetano Manfredi si gode la fine della lunghissima festa scudetto del Napoli. E’ finita. Il Sindaco la temeva da mesi, alla fine è passata lasciando “l’immagine di Napoli è una città molto civile, è una città che se organizzata sa dare il meglio di sé e sa essere una città veramente internazionale“.

Sono molto orgoglioso e anche molto contento perché abbiamo puntato sul dare un messaggio molto positivo di Napoli – ha detto alla Dire Manfredi, parlando a margine del conferimento della laurea magistrale honoris causa in Geologia e Geologia applicata ad Alberto Angela alla Federico II di Napoli – Napoli è una città di grande qualità ma è mal raccontata, questo è quello che ho sempre vissuto anche nei ruoli precedenti che ho avuto, quindi da rettore e quando sono stato ministro“.

Manfredi continua parlando della sfida che rappresenta raccontare la città e aggiunge che lo scudetto e la festa conseguente ha mostrato l’anima molto civile di Napoli, una città che, se organizzata, riesce a dare il meglio di sé e ad essere una città di dimensione internazionale.

La vera sfida è raccontare bene Napoli e quindi l’occasione dello scudetto ha fatto vedere a tutti come Napoli è una città molto civile, è una città che se organizzata sa dare il meglio di sé e sa essere una città veramente internazionale. Tutti si meravigliano di quello che noi già sapevamo però alla fine, nella comunicazione internazionale, conta il racconto di quello che si fa e tutti oggi mi chiamano e mi dicono ‘ma noi non ci aspettavamo che Napoli era così’ e questo credo che sia la più grande soddisfazione per i napoletani e per me che ho questo grande privilegio di rappresentarli”.

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