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Il Milan è ancora un cantiere aperto e Pioli dovrà anche ricostruire lo spogliatoio (Tuttosport)

Il 10 luglio la squadra si ritroverà a Milanello ma il centrocampo è zoppo, l’attacco da completare e sono andate via figure importanti per i calciatori

Il Milan è ancora un cantiere aperto e Pioli dovrà anche ricostruire lo spogliatoio (Tuttosport)
Mg Napoli 18/04/2023 - Champions League / Napoli-Milan / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Stefano Pioli

A due settimane dal ritrovo estivo in vista della nuova stagione, il Milan non ha un volto definito, scrive Tuttosport: il centrocampo è zoppo, dopo la partenza di Tonali. L’attacco pure mostra qualche problema. La squadra è ancora da completare, un cantiere aperto.

“Due settimane precise e il Milan, lunedì 10 luglio, si ritroverà per iniziare la preparazione per la stagione 2023-24. A quattordici giorni dal raduno a Milanello, però, non si respira una grande aria intorno all’ambiente rossonero. I tifosi sono spiazzati da quanto successo nell’ultimo mese, un’escalation di eventi che ha portato sconcerto e che al 26 giugno vedono la squadra come un cantiere ancora aperto. Prima l’allontanamento a inizio giugno di Paolo Maldini e Ricky Massara, garanti proprio verso i sostenitori del Diavolo di un progetto che avesse come fine quello di un Milan in lotta per grandi obiettivi; quindi la cessione di uno dei simboli della squadra e del milanismo, come Sandro Tonali; infine il sorpasso subito dall’Inter nelle ultime curve sullo svincolato Marcus Thuram. Tre colpi assestati – e incassati – in meno di venti giorni, che hanno provocato uno scossone e che hanno inevitabilmente creato ansia anche in Stefano Pioli, promosso dalla proprietà a un ruolo più manageriale nelle scelte di mercato al fianco dell’ad Furlani e del capo scout Moncada, ma comunque “spettatore” nelle vicende Tonali (impossibile opporsi alla sua cessione per una cifra del genere) e Thuram (che il tecnico aveva chiamato al telefono). Oggi è impossibile prevedere quale Milan si presenterà ai nastri di partenza, ma di certo è difficile pensare che in due settimane il club riesca a riempire tutte le caselle che serviranno per consegnare all’allenatore una rosa già vicina a quella che dovrà affrontare la prossima stagione”.

I problemi più grossi ci sono a centrocampo, “dove Pioli rischia seriamente di iniziare la preparazione con due, tre
elementi al massimo, sulla carta nessuno titolare“. Bennacer, infortunato, tornerà a fine 2023, Tonali è stato ceduto, Vranckx e Bakayoko non sono stati riscattati, Adli e De Ketealere non rientrano nei programmi. Rimangono Krunic, Pobega e Brescianini.

“Mancano almeno tre centrocampisti e fra questi probabilmente non ci sarà Frattesi, altro giocatore messo nel mirino, ma più vicino ad Appiano che a Milanello”.

Davanti va un po’ meglio, almeno numericamente parlando, ma l’attacco è sicuramente da completare. Non si può pensare che Giroud, a quasi 37 anni, possa essere un riferimento come nella passata stagione.

“Servirà un acquisto e non andrà sbagliato. Soprattutto, dopo aver perso Thuram, bisognerà riversare molti dei milioni incassati da Tonali sul centravanti”.

Stefano Pioli è sempre più solo e con uno spogliatoio da ricostruire.

“Pioli poi non potrà più contare su Ibrahimovic. Perdita tecnica relativa, visto l’apporto dello svedese nell’ultima stagione, ma enorme a livello di carisma e guida del gruppo. Il tecnico dovrà cominciare la stagione con equilibri nuovi da trovare all’interno dello spogliatoio, orfano di una figura come Maldini – per lui oggi un compleanno amaro,
festeggerà 55 anni senza poter lavorare per migliorare il “suo” Milan col figlio Daniel destinato pure lui all’addio -, punto di riferimento per tutti, rispettato e temuto dai giocatori. Ma, appunto, anche di Ibra e di Tonali, una sorta di capitan futuro. Non sarà semplice disegnare le nuove linee da seguire, bisognerà pure rinnovare il “senato” interno, affiancando nuovi leader a Calabria, Maignan, Kjaer, Theo Hernandez e Giroud”.

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