L’allenatore si aspettava un incontro per parlare di un nuovo contratto senza penale in caso di dimissioni e con un riconoscimento
Della frattura insanabile tra De Laurentiis e Spalletti ne parlano persino all’estero. Un fulmine a ciel sereno che ha squarciato il cielo azzurro di Napoli. Al momento sembra esserci una quiete, quella che preannuncia la tempesta.
Ma a voler fare un passo indietro, le perplessità del tecnico campione d’Italia non sono campate in aria. Spalletti, è vero, non ha gradito l’invio di quella pec senza prima un incontro. A ciò si accompagnano altre valutazioni. Il rifiuto di Spalletti per il prolungamento del contratto col Napoli dunque avrebbe solide riflessioni alla base, ma resta il problema della penale che il tecnico dovrebbe essere costretto a pagare in caso di addio, come spiega un articolo firmato da Salvatore Malfitano sulla Gazzetta dello Sport:
“L’allenatore è rimasto scottato dal trattamento ricevuto, in corrispondenza di un traguardo così importante. Si sarebbe aspettato una convocazione per discutere di un nuovo contratto, con un riconoscimento sia in termini di durata sia d’ingaggio, rimuovendo la penale di 8 milioni in caso di dimissioni. Un importo persino superiore ai guadagni delle ultime due stagioni, fortemente vincolante. Invece, senza neanche parlarne, De Laurentiis gli ha comunicato via e-mail di aver esercitato l’opzione unilaterale di rinnovo, nei giorni precedenti alla trasferta di Udine. Una mossa che ha colto di sorpresa il tecnico, perché ha sentito venir meno la fiducia, senza spiegarselo“.
L’allenatore del Napoli ad oggi è il sesto per ingaggio tra i suoi colleghi in Serie A. Questo elemento l’ha ulteriormente amareggiato, se si considera che in due anni ha guadagno sei milioni, più o meno. Chiaro che Spalletti si sarebbe aspettato un po’ più di fiducia da De Laurentiis.