Mourinho: «Dybala? Non penso possa giocare la finale. Stiamo cercando di fare tutto, ma è fuori»

In conferenza: «Spero possa stare in panchina e darmi 15 minuti. Non voglio sapere di classifica, di Champions, di futuro. Mi interessa solo la finale».

Mourinho Roma dotto

AS Roma's Portuguese coach Jose Mourinho looks on ahead the UEFA Europa League Group semi final second leg football match between Bayer Leverkusen and AS Roma in Leverkusen, on May 18, 2023. (Photo by INA FASSBENDER / AFP)

L’allenatore della Roma, José Mourinho, ha parlato in conferenza stampa nel media day organizzato dalla Uefa a Trigoria in vista della finale di Europa League contro il Siviglia, in programma mercoledì 31 maggio alla Puskas Arena.

Si sente l’artefice di questo percorso europeo della Roma? Mourinho:

«No, se loro ringraziano me, io ringrazio loro. Nicola è più emozionale, due anni fa giocava in Primavera e in una stagione ha giocato una finale e un Mondiale. Per lui è una crescita importante».

Qual è l’aspetto più complicato da gestire in una finale?

«La partita di sabato è l’aspetto più complicato. Devo lasciare fuori giocatori che non posso rischiare perché hanno qualche piccolo problema. Andare solo con una squadra di bambini è un rischio esagerato e non è nemmeno positivo. La Fiorentina è una squadra che ha 25 giocatori dello stesso livello. La situazione ideale sarebbe non giocarla, preparare già da oggi la finale. La cosa più facile è che vogliamo tanto giocare questa finale. Quando domenica arriveremo qui, sarà facile avere gente motivata e felice».

La vittoria della finale d’Europa League cambierebbe il suo futuro? Mourinho:

«Il mio unico focus è la finale. Un pochino la preparazione della Fiorentina, ma di più la finale. Tutto è secondario poi quando si gioca una finale. Non c’è motivo per ottimismo, non c’è motivo per il pessimismo. Vogliamo solo giocare la finale. Abbiamo fatto tanto per stare in questa finale che vogliamo giocare. Sarà facilissimo prepararla. Non voglio sapere di classifica, di Champions. Mi interessa solo la finale. Spero e mi fido che romanisti e tifosi del Siviglia possano fare un bel giorno lì a Budapest».

Mourinho sull’affetto che gli mostrano i tifosi:

«Spero che le mie parole non vengano interpretate male, ma l’unico club per cui non sento un legame stretto è il Tottenham. In tutti gli altri c’è sempre stato questo legame forte tra noi, questo perché la gente non è stupida. Non è una questione di vincere o non vincere, do tutto. Il tifoso percepisce che ogni giorno lavoro e lotto per loro. Nel mio caso sono romanista, madridista, interista perché è una cosa reciproca. Sarò per sempre legato alla Roma, così come lo sono a tutti gli altri club che ho allenato».

Quanto è cambiato? Mourinho:

«Sono diventato un allenatore e una persona migliore, ma il Dna è lo stesso. Voglio solo il piacere di giocare questa finale, ricordando il percorso fatto. L’allenatore migliora con il passare del tempo, il calciatore invece andando avanti non risponde alle necessità del corpo. Le mie motivazioni continuano a crescere».

A Mourinho viene chiesto degli arbitri ma si trincera dietro un no comment.

«Preferisco non rispondere».

Su Dybala:

«Penso che non possa giocare. Ma anche onestamente dico che la speranza è che la panchina la possa fare. Pensando che è l’ultima partita della stagione, anche se dopo abbiamo lo Spezia, ma se penso a Paulo la finale è l’ultima della stagione. Se Paulo può stare in panchina e mi può dare 15-20 minuti sono già contento. La verità è che c’è un gruppo che ha lavorato in campo. Spinazzola e Karsdorp ha fatto lavoro personalizzato. Dybala è al dipartimento medico».

Mourinho spiega cosa è successo:

«Abbiamo provato a usarlo. Quando pensi alla finale pensi alla preparazione per la finale. Contro la Salernitana credevo potesse giocare un tempo, così come a Bologna. Stiamo cercando di fare tutto. La verità è che è fuori. Sabato non ci sarà di nuovo. Pellegrini anche non andrà sabato, ma è sicuro che ci sarà mercoledì. Dybala sabato non può provare a giocare venti minuti».

Non può o non vuole?

«Non può».

Dovesse vincere l’Europa League con la Roma sarebbe la sua più grande impresa? Mourinho:

«Non mi piace parlare prima, mi piace giocare tanto. Peccato di non poter giocare una finale ogni settimana. Non sto pensando a me stesso. Ma ai giocatori e ai tifosi. Parlare poco e non mi stanco di ripeterlo: vogliamo giocare e mercoledì saremo lì».

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