Le parole di Scaroni sul confronto Milan-ultras sono sconcertanti (La Stampa)
A catechizzare il Milan, a La Spezia, è stato il fratello del capo della curva rossonera Luca Lucci. Il quadro è chiaro, eppure Scaroni elogia la scena

Stefano Scacchi scrive, su La Stampa, del confronto tra i giocatori del Milan – compreso l’allenatore Stefano Pioli – e gli ultras presenti in curva allo stadio di La Spezia. Scacchi definisce sconcertanti soprattutto le parole della dirigenza rossonera, quelle di Scaroni, presidente del Milan.
Dopo la sconfitta sul campo, la squadra rossonera è stata catechizzata da un capo ultrà, che ha tenuto i giocatori a raccolta per un minuto. Tutti zitti, a guardarlo negli occhi, qualcuno annuendo. Un episodio su cui anche la Procura Figc vuole vederci chiaro, per capire se si è trattato di incitamento, come dichiarato da Pioli nel post partita, o di intimidazione, cosa che il Codice di Giustizia Sportiva punisce espressamente con una norma introdotta nel 2015 per vietare le gogne pubbliche dopo l’episodio dei calciatori del Genoa costretti a togliersi la maglia sul prato di Marassi.
In teoria, a sentire le voci provenienti dall’interno del Milan, il faccia a faccia tra squadra e tifosi non dovrebbe rientrare nella fattispecie dell’intimidazione. Ma resta sconcertante la fotografia rimbalzata ovunque, come pure le parole del presidente del Milan, Paolo Scaroni, che ieri ha dichiarato:
«Di partite andate male non ricordo solo quella di ieri, ma anche altre in questa stagione. Potrei citare il Sassuolo in casa per esempio… Si cade e ci si rialza e sono convinto che il Milan si rialzerà subito. Il colloquio dei giocatori con la Curva mi viene detto sia stato un episodio di incoraggiamento, di simpatia, che ha mostrato l’attaccamento dei tifosi alla squadra. Lo vedo come una cosa positiva».
La Stampa scrive:
“il discorso dei tifosi (ieri in massa a Milanello per spronare la squadra in vista del ritorno dell’euroderby di domani) non avrebbe avuto toni minacciosi. Ma resta la sensazione di sconcerto per le immagini di atleti – alcuni di altissimo livello internazionale con Mondiali e Champions League nel palmares – costretti a capo chino in silenzio di fronte all’arringa degli ultrà”.
E ancora:
“Il divieto varato otto anni fa mirava a stabilire nuovi codici di condotta, più che a provocare sanzioni. Una riforma sacrosanta alla luce dello spessore criminale preoccupante di numerosi esponenti del tifo organizzato in Italia. Molte inchieste della magistratura lo hanno certificato. Per restare alla curva rossonera, il capo riconosciuto è Luca Lucci, a maggio 2022 condannato a sette anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti. A catechizzare il Milan due giorni fa è stato il fratello Francesco che comanda allo stadio in questa fase. Il quadro è chiaro. Ma, in modo abbastanza sorprendente, il presidente rossonero Paolo Scaroni elogia la scena”.