Garanzini: lo splendido pasillo de honor al Maradona rigenera dopo le immagini avvilenti di Bergamo
Su La Stampa elogia l'omaggio della Fiorentina al Napoli e si domanda il senso dei distinguo etnici di Gasperini e delle parole di Allegri

Su La Stampa, Gigi Garanzini commenta l’ennesimo episodio di razzismo in Serie A. Stavolta i cori beceri sono arrivati dalla curva dei tifosi dell’Atalanta, al Gewiss Stadium e sono stati diretti contro l’attaccante della Juventus, Dusan Vlahovic. Garanzini mette a confronto le immagini avvilenti provenienti da Bergamo e quelle rigeneranti della festa al Maradona per lo scudetto del Napoli, con la Fiorentina che ha riservato alla squadra di Spalletti il pasillo de honor.
Garanzini scrive:
“Si va avanti così, tra discese ardite e qualche rara risalita. Tra le immagini avvilenti del finale di Bergamo, condite da commenti sempre più insopportabili, e quelle rigeneranti del Maradona, lo splendido pasillo de honor che la Fiorentina ha riservato all’ingresso in campo dei neo-campioni del Napoli. Dove sarà l’errore? Dove starà l’anomalia?”.
Commenta anche le parole dell’allenatore dell’Atalanta, Gasperini, che ieri ha fatto dei distinguo tra razzismo e insulti personali a un giocatore, chiamando in causa anche il concetto di etnia, e quelle di Allegri, tecnico della Juventus.
“Che senso hanno i distinguo etnici di Gasperini pur di non ammettere che gli stadi traboccano di razzismo? E perché Allegri osserva, in sostanza, che l’unica è tacere per evitare che al danno si aggiunga la beffa? Ma non si era detto, e sono passati anni e annorum, che il solo rimedio possibile era andarsene dal campo e lasciarli lì con un palmo di naso, quei quattro deficienti che nel frattempo sono diventati legioni proprio perché nessuno se ne va mai? Macché. Al massimo si sospende per un minuto. Poi si ricomincia, e se il bersaglio si sbaglia a far gol e ad esultare lo si ammonisce, ieri Lukaku oggi Vlahovic”.
Salvo poi l’arrivo della grazia nel caso del belga dell’Inter e delle scuse della Figc nel caso del serbo bianconero. Garazini si chiede:
“Domanda. Ma la parrocchia arbitrale non fa parte della Figc?”.