La Gazzetta sul caro biglietti: il Napoli non è certo una pecora nera, basta consultare gli altri listini 

"L’incasso del Maradona sarà di molto inferiore a quello che si registrerà per passerelle analoghe in altri stadi italiani ed europei"

Il Napoli di De Laurentiis osimhen Lotito e De Laurentiis Museo Maradona

Db Dimaro (Tn) 14/07/2018 - amichevole / Napoli-Gozzano / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Alessandro Vocalelli commenta per la Gazzetta dello Sport la spaccatura tra una parte della tifoseria del Napoli e il presidente Aurelio De Laurentiis. Una frangia che gli è sempre stata ostile e che continua ad esserlo, nonostante gli straordinari risultati del Napoli in campo.

“continua ad essergli ostile, indipendentemente dai risultati della squadra e da un progetto tecnico che nessuno immaginava così straordinario. Una presa di posizione durissima, una contestazione fortissima che ricorda situazioni analoghe, vissute in altre città e da altri dirigenti. Senza però la stridente altalena tra l’amaro di ciò che si è visto domenica e la gioia sfrenata di una città per un sogno atteso da 33 anni”.

In particolare, Vocalelli si sofferma sul caro biglietti contestato dagli ultras. De Laurentiis non è certo il presidente che tiene i prezzi più alti, scrive, basta guardare il listino delle altre squadre.

“Ma un tema ancora più centrale riguarda il caro biglietti, che la tifoseria più calda contesta, riaprendo una querelle con il presidente che i risultati sembravano aver placato. Certo è che, in questo caso, dalla parte di De Laurentiis c’è la legittima considerazione di non essere il primo e non essere assolutamente il solo a cercare di far rendere al massimo il botteghino. Basta una rapida consultazione della tabella dei prezzi di tutte le altre squadre per accorgersi che il Napoli da questo punto di vista non è certo la pecora nera. Ed è oggettivo ciò che De Laurentiis sostiene anche a proposito della sfida, se non più importante, sicuramente più suggestiva dell’anno, Napoli-Milan di Champions. L’incasso del Maradona – ed è indicativo – sarà comunque inferiore, di molto inferiore, a quello che si registrerà per passerelle analoghe in altri stadi italiani e ancora di più in alcune realtà europee quasi inarrivabili. E in un calcio che ha visto lievitare in maniera anche sproporzionata costi e ingaggi, solo cercando di aumentare le entrate si può immaginare di stare al passo delle superpotenze del continente. Quelle che tra diritti televisivi, marketing e sponsor si possono permettere campioni con stipendi faraonici”.

L’ambiente napoletano dovrebbe ritrovare unità, a maggior ragione ora che il Napoli sta per vincere lo scudetto, scrive Vocalelli.

“Certo è che mai come in questo momento tutto l’ambiente avrebbe però assoluto bisogno di ritrovare compattezza e unione, prendendo spunto proprio da quello che ha fatto e sta meravigliosamente facendo la squadra. In cui tutti remano nella stessa direzione. E in questo senso è proprio impossibile immaginare un confronto tra le varie componenti – istituzioni, società, tifosi – per far vivere serenamente al Napoli una stagione che deve rimanere indimenticabile solo sul campo?”.

Correlate