Juric: «Razzismo? Ripetiamo sempre le stesse cose. Si fa veramente poco, anche stavolta si è fatto poco»
In conferenza: «L'Italia non è razzista, ma ogni tanto succedono cose brutte. Anche noi stranieri dobbiamo avere un’apertura verso chi ci ospita»

Mg Nizza (Francia) 30/07/2022 - amichevole / Nizza-Torino / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Ivan Juric
L’allenatore del Torino, Ivan Juric, ha presentato in conferenza stampa la partita di domani contro la Roma. Ha parlato del ritorno di Belotti a Torino, per il match e anche del razzismo. Di seguito le dichiarazioni di Juric, da Tuttomercatoweb.com.
Lei è stato vittima di cori razzisti? Juric:
«Ripetiamo sempre le stesse cose…Si fa veramente poco, anche questa volta si è fatto poco come punizioni. Ogni tanto qualche ‘zingaro’, ma non cose molto eclatanti. Riesci a gestirli bene».
L’Italia è un paese razzista? Juric:
«Secondo me no no. Ma ci sono le situazioni non belle. Anche noi stranieri dobbiamo avere un’apertura verso il paese che ci ospita, è fondamentale fare il primo passo per accettare la cultura. In tutti questi anni mi sono sempre sentito bene, c’è sempre stata un’apertura. Non c’è vero razzismo, ma ogni tanto succedono cose brutte».
Juric ha parlato del rapporto che ha avuto con Belotti.
«Eccellente, ma mi è spiaciuto il modo in cui è lasciato con il Toro. A volte non si distinguono rapporti con società e con i tifosi: è sempre stato un idolo, poteva lasciarsi meglio. Ma è un ragazzo eccezionale, è sempre stato disponibile con un buon cuore. Un ragazzo perbene».
Qual è il senso di questo Toro-Roma?
«Vorrei ripetere le prestazioni di Reggio Emilia, abbiamo creato tanto e concesso poco. Ci è girato male il risultato, ma la squadra era sul pezzo. Abbiamo tanti giovani, vogliamo provare i nuovi e serve una spinta emotiva per fare bene. La sfida con la Roma si carica da solo, non dobbiamo permettere di perdere altri punti e prendere altri gol sui piazzati. Serve una crescita globale».
Si aspettava di più da Mourinho alla Roma?
«E’ uno che arriva al risultato, è capace ad adattarsi cercando il risultato. E’ sempre stato così, non è che in passato era diverso. Ha avuto una grande carriera».
Le manca uno come Belotti?
«Avevo la sensazione che fosse un top player, a volte. E’ imparagonabile a quelli che abbiamo noi. Ma non aveva costanza, anche a Roma sta cercando la forma migliore di quando qui segnava 20 gol. Quando sono in forma, sono fantastici».