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Giroud: «Quando Meret ha parato il mio rigore, mi è girata la testa. Gli ho chiesto come avesse fatto»

A L’Equipe: «Contro il Napoli ho giocato su una gamba sola: avevo un tendine dolorante. Mi sono sacrificato come la squadra, ci siamo spogliati l’uno per l’altro».

Giroud: «Quando Meret ha parato il mio rigore, mi è girata la testa. Gli ho chiesto come avesse fatto»
Mg Napoli 18/04/2023 - Champions League / Napoli-Milan / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: esultanza gol Olivier Giroud

L’Equipe intervista l’attaccante del Milan, Olivier Giroud. A 36 anni, ha appena prolungato il suo contratto con il club rossonero fino a giugno 2024 e, con la squadra di Pioli, ha conquistato la possibilità di giocare la semifinale di Champions League eliminando il Napoli. Giroud parla del rinnovo:

«E’ la ricompensa di una bella stagione e mezza, quasi due. Ho vinto un campionato, ho avuto un buon adattamento, veloce, la fiducia del club e una superba accoglienza da parte dei tifosi. Ho ancora grandi obiettivi da raggiungere».

A Giroud viene chiesto come ha vissuto le due partite contro il Napoli in Champions League. Risponde:

«Quando Meret ha parato il mio rigore, mi è girata la testa. Alla fine della partita, sono andato da lui per scoprire se sapeva dove avrei sparato. Mi ha detto: “lì”. Dopo, sono rimasto concentrato. Sapevo che avrei avuto altre occasioni e infatti è arrivato Leao. Non appena c’è spazio, Rafa è devastante! Sapevo che dovevo essere in quel posto per prendere la palla. Ho giocato su una gamba sola: avevo un tendine dolorante. Ho preso un colpo durante la partita, ma sono rimasto. Come la squadra, mi sono sacrificato. Questa squadra ha un senso collettivo. Con questa mentalità, possiamo sognare qualsiasi cosa. Come vincere questa Champions League… Non siamo favoriti ma possiamo passare, come contro il Napoli. Il Milan sta recuperando la sua posizione. Stiamo rimettendo il club al suo posto grazie a una grande squadra. Tutti sono coinvolti. C’è un’intensità totale. A Napoli ci siamo spogliati l’uno per l’altro. L’allenatore insiste sul fatto che gli attaccanti formano un importante primo baluardo difensivo. Il nostro pressing è intenso. Ho sempre avuto questa generosità e solidarietà con i ragazzi in fase difensiva. Abbiamo questa grande solidità che è la nostra forza. Va da me a Maignan)».

Giroud parla di Maignan.

«Mike emana un sacco di cose al di là del suo carisma. Porta fiducia e serenità. Pesa molto sulla nostra difesa. È molto importante. Il suo ritorno lo dimostra. Abbiamo avuto periodi difficili in campionato ma siamo tornati. Dobbiamo ancora ottenere regolarità. Abbiamo una squadra giovane, da sviluppare. Anche se sto alzando un po’ l’età media».

La semifinale contro l’Inter sarà più di un derby…

«Sarà un “Derbissimo”! Milano sta per essere in fiamme, letteralmente! E’ una partita sorprendente: garantisce già un club italiano in finale. La città sta per sperimentare qualcosa di eccezionale. Come noi».

Ti aspettavi di essere di nuovo competitivo in questa stagione? Giroud:

«Sono in una posizione ancora migliore rispetto alla scorsa stagione, sto bene. Ma sarò onesto… Non mi aspettavo tutto questo quando sono arrivato a Milano! Sapevo che ci sarebbe stata una sfida entusiasmante dopo gli ultimi mesi difficili al Chelsea, avevo grandi speranze ma non mi aspettavo di riprendermi in questo modo con un titolo italiano e già una semifinale di Champions League. Francamente, non avrei potuto sognare di meglio!».

Hai pensato di ritirarti dalla Nazionale come hanno fatto Lloris, Varane o Mandanda?

«I loro ritiri mi hanno disturbato un po’. Mi hanno spinto a riflettere. Ma la mia vera domanda, quella intima, era: “Vuoi ancora giocare, tu?”. La loro decisione non avrebbe dovuto influenzare la mia. Sì, voglio ancora! Voglio divertirmi in maglia azzurra, per portare di più a questa squadra. Mi sento in grado di farlo finché il Milan mi permette di essere competitivo. So che me ne sarei pentito in fretta se avessi smesso. Se l’avessi fatto, questa decisione non sarebbe stata totalmente mia. Sarebbe stata orientata dai ragazzi che si sono fermati».

 

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