Codacons escluso dal ricorso Juve: «possibile abuso di atti d’ufficio»

La nota dell'associazione: «è un atto abnorme, uno schiaffo per milioni di tifosi. Il Coni si conferma lontanissimo dai cittadini»

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Db Torino 30/05/2017 - partita del cuore / Nazionale Cantanti-Campioni della Ricerca / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-John Elkann

Il Collegio di Garanzia del Coni ha ritenuto inammissibile l’intervento del Codacons nell’ambito del ricorso presentato dalla Juventus contro la sentenza della Corte d’Appello federale sul caso plusvalenze. Lo riferisce Calcio e Finanza, che pubblica la nota con la quale Codacons paventa la possibilità di un abuso di atti di ufficio.

Codacons spiega:

«La decisione assunta oggi dal Collegio di Garanzia dello Sport, che ha ritenuto non ammissibile l’intervento ad opponendum presentato dal Codacons nel ricorso proposto dalla Società Juventus sul caso delle plusvalenze, è un atto abnorme, uno schiaffo per milioni di tifosi italiani che potrebbe addirittura configurare un possibile abuso di atti d’ufficio».

La nota Codacons continua:

«Ancora una volta il Coni si dimostra lontanissimo dai cittadini e dagli amanti dello sport, adottando misure che escludono del tutto i tifosi da qualsiasi decisione li coinvolga o li riguardiLa vicenda della Juventus vedeva interessati in modo diretto milioni di tifosi e appassionati di calcio rappresentati dal Codacons, i quali attraverso la decisione odierna del Collegio di Garanzia hanno ricevuto un sonoro schiaffone. Avere estromesso dalla giustizia sportiva i tifosi rappresentati dalle associazioni, primi fruitori dello sport, è un atto talmente grave che, essendo stato commesso da soggetti che rivestono la qualifica di pubblici ufficiali, potrebbe addirittura configurare l’ipotesi di abuso di atti d’ufficio. Non si meravigli poi il presidente Malagò se i giovani si allontanano sempre più dagli sport in Italia e se i cittadini vedono crescere la propria sfiducia nelle istituzioni sportive, perché questo è il risultato che si ottiene quando si considerano i tifosi solo come risorsa a cui vendere biglietti per lo stadio o abbonamenti tv, non considerandoli degni di partecipare a giudizi sportivi».

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