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Schillaci: «Ho sofferto quando a Torino mi davano del terrone, lo scrivevano sui muri e lo cantavano negli stadi»

Al CorSera: «Sono orgoglioso di essere siciliano. Il tumore? Non ho più il retto e lo sfintere ma mi sento bene, vorrei continuare a vivere»

Schillaci: «Ho sofferto quando a Torino mi davano del terrone, lo scrivevano sui muri e lo cantavano negli stadi»
1990 archivio Storico Image Sport / Italia / Salvatore Schillaci / foto Imago/Image Sport

Il Corriere della Sera intervista Totò Schillaci. Partecipa al reality Pechino Express con la moglie. Schillaci racconta la sua esperienza col tumore diagnosticatogli quattordici mesi fa.

«Il mondo mi è caduto addosso, sono andato in depressione, avevo paura di morire. In mente mi è venuto di tutto, ma fortunatamente questo brutto male era circoscritto al colon, non ha danneggiato altri organi ed è stato tolto. Non ho più il retto e lo sfintere. Però tra morire e avere questi problemi, meglio qualche piccolo problema».

Schillaci continua:

«Sono stato operato due volte, poi a distanza di sei mesi mi hanno trovato una piccola macchiolina sulla cervicale, me l’hanno bruciata una settimana fa con la radioterapia e oggi ho i controlli per sapere se tutto è a posto. Ma mi
sento bene, vorrei continuare a vivere».

Schillaci ricorda la sua esperienza alla Juventus, il gossip sulla storia della moglie con Lentini e l’intervento di Boniperti per ricomporre la crisi coniugale.

«La società sapeva che c’erano dei problemi nel mio matrimonio, per i quali poi mi separai. E questo ha influito su certe scelte. Ci sono stati momenti difficili, molto brutti, anche a causa dei tifosi avversari. Questo può avere condizionato il mio rendimento e la Juve magari ha voluto cedermi».

Schillaci parla degli insulti ricevuti durante la sua permanenza a Torino, dai tifosi.

«Ho avuto delle difficoltà, con le scritte “terrone” sui muri di Torino e poi i cori negli stadi. Sono orgoglioso di essere siciliano e felice di aver portato la sicilianità nel mondo: noi del Sud abbiamo questo calore dentro».

Lei un po’ ha unito l’Italia?

«Ho sfruttato la mia occasione e ho un rapporto molto bello con le persone, anche con quelle del Nord ovviamente: forse ho trasmesso qualcosa. Poi ci saranno sempre i contestatori, pure su Pechino Express ho letto commenti contro di me. Mi possono dire tutto, anche sui capelli, sull’ignoranza, anche se l’ignoranza si vede da come ti comporti e io non mi sento ignorante. Accetto tutto, tranne che si dica una cosa: che cerco visibilità»

Essere Schillaci le è servito nella gara del reality?

«Sì, perché non parlo bene inglese e ho cercato di sfruttare la mia immagine per chiedere passaggi e aiuto. Quando
dicevo alle persone di mettere il mio nome su Google, cambiavano atteggiamento: un signore invece del terrazzo mi ha dato la sua camera».

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