Al CorSera: «Sono orgoglioso di essere siciliano. Il tumore? Non ho più il retto e lo sfintere ma mi sento bene, vorrei continuare a vivere»
Il Corriere della Sera intervista Totò Schillaci. Partecipa al reality Pechino Express con la moglie. Schillaci racconta la sua esperienza col tumore diagnosticatogli quattordici mesi fa.
«Il mondo mi è caduto addosso, sono andato in depressione, avevo paura di morire. In mente mi è venuto di tutto, ma fortunatamente questo brutto male era circoscritto al colon, non ha danneggiato altri organi ed è stato tolto. Non ho più il retto e lo sfintere. Però tra morire e avere questi problemi, meglio qualche piccolo problema».
Schillaci continua:
«Sono stato operato due volte, poi a distanza di sei mesi mi hanno trovato una piccola macchiolina sulla cervicale, me l’hanno bruciata una settimana fa con la radioterapia e oggi ho i controlli per sapere se tutto è a posto. Ma mi
sento bene, vorrei continuare a vivere».
Schillaci ricorda la sua esperienza alla Juventus, il gossip sulla storia della moglie con Lentini e l’intervento di Boniperti per ricomporre la crisi coniugale.
«La società sapeva che c’erano dei problemi nel mio matrimonio, per i quali poi mi separai. E questo ha influito su certe scelte. Ci sono stati momenti difficili, molto brutti, anche a causa dei tifosi avversari. Questo può avere condizionato il mio rendimento e la Juve magari ha voluto cedermi».
Schillaci parla degli insulti ricevuti durante la sua permanenza a Torino, dai tifosi.
«Ho avuto delle difficoltà, con le scritte “terrone” sui muri di Torino e poi i cori negli stadi. Sono orgoglioso di essere siciliano e felice di aver portato la sicilianità nel mondo: noi del Sud abbiamo questo calore dentro».
Lei un po’ ha unito l’Italia?
«Ho sfruttato la mia occasione e ho un rapporto molto bello con le persone, anche con quelle del Nord ovviamente: forse ho trasmesso qualcosa. Poi ci saranno sempre i contestatori, pure su Pechino Express ho letto commenti contro di me. Mi possono dire tutto, anche sui capelli, sull’ignoranza, anche se l’ignoranza si vede da come ti comporti e io non mi sento ignorante. Accetto tutto, tranne che si dica una cosa: che cerco visibilità»
Essere Schillaci le è servito nella gara del reality?
«Sì, perché non parlo bene inglese e ho cercato di sfruttare la mia immagine per chiedere passaggi e aiuto. Quando
dicevo alle persone di mettere il mio nome su Google, cambiavano atteggiamento: un signore invece del terrazzo mi ha dato la sua camera».