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Pato: «Ancelotti lo amo, può dare tanto al Brasile»

A Tmw:«Ibrahimovic non mi sorprende, è sempre stato così. E penso se mi chiedi se smetterà ti dico che sarà molto difficile»

Pato: «Ancelotti lo amo, può dare tanto al Brasile»

L’ex attaccante di Milan e Chelsea, Alexandre Pato, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Tmw ripercorrendo il suo passato in maglia rossonera. Di seguito le parole di Pato:

Manchi dall’Italia dal 2013. Cos’è l’Italia e il Milan per te?

«Se Ibrahimovic ha passato i 40 anni e sta bene lì c’è un motivo. Amo il Milan che mi ha dato tanto. Mi piace molto la Serie A e l’Italia mi manca. L’ho detto a mia moglie che tornerei e lei è disposta a fare qualsiasi cosa per me. Resto un appassionato del vostro paese che ha persone bellissime e appassionate di calcio. Come detto non so cosa mi riserverà il futuro ma le porte a un mio ritorno sono certamente aperte».

Sei arrivato al Milan a 17 anni. In molti ti vedevano allora come il futuro dei rossoneri. Lo pensavi anche tu?

«Un consiglio che do a tutti i giocatori: non devi capire solo quel che succede in campo, ma anche intorno a te. Io purtroppo in quel periodo ero un ragazzo concentrato solo sul campo, ignaro di quel che succedeva fuori. L’ho imparato sulla mia pelle. Mi sarebbe piaciuto avere a suo tempo la testa che ho oggi, per capire come funzionava fuori dal campo. Ma non ho rimpianti, perché il calcio mi ha insegnato tanto. Amo il Milan, mi ha dato tanto e sono grato al Milan per ciò che mi ha insegnato e perché mi ha dato una grande esposizione mondiale. Certo, se potessi tornare indietro mi comporterei in modo diverso».

Si diceva che la causa dei tuoi infortuni fosse Milan Lab e che la relazione con Barbara Berlusconi ti abbia condizionato

«Ma no, niente di tutto ciò. Anzi, al Milan sono stati tutti al mio fianco ma purtroppo le cose sono andate così. Ma in fondo tutto quel che ho passato mi ha portato a crescere ed essere la persona che sono oggi».

Pato parla di Ancelotti e delle sue possibilità come allenatore del Brasile:

«Mi piace molto Ancelotti, vorrei incontrarlo dato che è tanto tempo che non lo vedo. Lo amo, mi ha trattato come un figlio. E credo che possa dare tanto alla Seleçao, può farla crescere ma vedo che anche in Brasile ci sono grandi allenatori candidati».

Su Ibrahimovic:

«Purtroppo quando i giocatori soffrono una lesione diventa dura. Nessuno vuole stare lontano dal campo e quando torni la vivi come una rivincita. Lui ne ha passate tante ultimamente ma ha sempre reagito. È il bello del calcio. Ibrahimovic non mi sorprende, è sempre stato così. E penso se mi chiedi se smetterà ti dico che sarà molto difficile, perché lui ha tanta voglia. Mi piacciono le persone così, che hanno la forza di superare momenti difficili».

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