In Messico è una leggenda. Alla Salernitana, in sette partite, ha effettuato 32 parate, alcune difficilissime. Parla già italiano

Se la Salernitana è riuscita a battere il Monza 3-0 gran parte del merito va al suo portiere, Ochoa. Lo scrive il Corriere dello Sport ricordando le due grandi parate del numero uno granata sui tiri di Ciurria e Dany Mota, la prima
sullo 0-0 e la seconda sull’1-0, determinanti per il ritorno al successo della Salernitana.
In sette partite, il portiere messicano ha effettuato 32 parate, molte dal coefficiente di difficoltà elevatissimo, scrive il quotidiano sportivo.
In Messico Ochoa è una leggenda. E sui social è seguitissimo.
“Su Instagram ha quasi 3 milioni e mezzo di followers. Un giornalista argentino di Espn, Andrès Agulla, per averlo ritenuto responsabile sui 2 gol realizzati dal Milan all’Arechi lo scorso 4 gennaio (quando Memo, all’esordio in A, con i suoi interventi evitò la goleada), è stato travolto dai commenti critici dei tifosi messicani. Tre settimane dopo ha annunciato che avrebbe lasciato Espn. Coincidenza?”.
Domenica scorsa, all’Arechi, era atteso addirittura l’ambasciatore messicano in Italia, che poi non ha potuto presenziare all’incontro per ragioni familiari.
“Memo viaggia in Golf, lascia trasparire l’umiltà del campione e dopo un mese già riesce a farsi capire in italiano”.
Addirittura, in Puglia, è nato un vino con il suo volto sull’etichetta.
“C’è persino un’azienda vinicola pugliese che ha prodotto un Primitivo con il volto di Ochoa sull’etichetta. «Here’s Ochoa wine!», scrive il produttore sui social”.
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La cantina in questione è quella di Fabio Cordella, il vino è in edizione limitata. Non è la prima volta che Cordella dedica i suoi prodotti ai campioni del calcio hanno. Lo ha già fatto con Amauri, Cafu, Materazzi, Sneijder, Terry, Ronaldinho, Candela, Amoroso, Zamorano, Frey, Kuramyi, Lugano e Jankulovsky.