Su Libero. Accade a Mandello del Lario, dove dagli spalti, volano insulti razzisti, bestemmie e persino ordigni esplosivi. Il sindaco ha detto basta

In provincia di Lecco, a Mandello del Lario, il sindaco Riccardo Fasoli ha deciso di chiudere lo stadio al pubblico per le intemperanze e la violenza dei tifosi. Troppo spesso, negli ultimi tempi, racconta Libero, le partite di calcio sono diventate teatro di comportamenti bestiali da parte soprattutto dei genitori dei giovani calciatori.
“Altro che il tradizionale e ormai innocuo “arbitro cornuto”, dagli spalti volano insulti razzisti, bestemmie, offese pesantissime contro i giocatori e i direttori di gara, anch’essi molto giovani. Domenica 19 febbraio è anche esploso un «ordigno non meglio specificato che ha colpito uno spettatore»”.
Da qui la decisione del sindaco di giocare a porte chiuse. Il primo cittadino ha provato ad avvertire i tifosi. Prima di arrivare alla drastica decisione ha fatto affiggere un cartello fuori dal campo sportivo. Il messaggio recitava:
«Il calcio è lo sport che più di tutti attira il pubblico ma soprattutto i nostri ragazzi che hanno la fortuna di praticarlo in questo luogo. L’area, gestita dalla Polisportiva di Mandello, è di proprietà comunale. Ne deriva che per rispetto di tutta la cittadinanza e soprattutto dei giovani frequentatori, va utilizzata in maniera positiva, per divertirsi e per far crescere i nostri giovani con spirito agonistico, educazione e rispetto. Diverse sono state negli ultimi anni le segnalazioni di insulti, bestemmie, ingiurie da parte degli spettatori, anche durante gli incontri giovanili. Spesso a farne le spese sono giovani giocatori o giovanissimi direttori di gioco. Questi ultimi dedicano del tempo alla loro passione e vanno sempre rispettati, soprattutto davanti ai piccolissimi tutti questi comportamenti negativi non saranno più tollerati. Qualora si riverificassero saremo costretti ad imporre lo svolgimento delle gare di tutte le categorie a porte chiuse».
Le buone maniere non sono servite a niente. Sono dovuti intervenire addirittura i Carabinieri. Da qui la decisione. Libero riporta le parole del sindaco.
«Mi chiedo cosa stia accadendo e mi vergogno. sono stato costretto a intervenire. Così non si può continuare».