La storia del georgiano è una storia normale, fatta di amore familiare e valori saldi. Il pallone non lo ha salvato dalla strada come è capitato a tanti colleghi

Quella di Kvara è una storia semplice, normale, senza traumi infantili né storie di polizia o gang, scrive il Corriere dello Sport. Una storia fatta di talento e basta, per il georgiano del Napoli, come non se ne vedono spesso nel mondo del calcio.
“La sua, tra l’altro, è una storia bella ma anche normale. Amore di mamma, valori saldi e la lirica di Nino Surguladze (mezzosoprano che ha cantato anche Caruso): non ci sono traumi adolescenziali e lame nel suo romanzo degli anni di Tbilisi. Non ci sono drammi infantili, gang di quartiere e polizia. C’erano la scuola e il calcio, però, e poi l’affetto di una famiglia unita oggi come ieri nel nome di Badri, suo padre, ex calciatore e allenatore. I Kvaratskhelia vanno a Napoli appena possono e poi si siedono al Maradona a tifare: genitori e fratelli”.
Il fratello minore di Kvara è calciatore, gioca con i Vikings in Georgia e pare sia anche lui un piccolo fenomeno, a soli 12 anni.
Il Corriere dello Sport continua a parlare di Kvara.
“Il pallone, insomma, non lo ha salvato dalla strada: è lui che da piccolo salvava le strade di Tbilisi con le prime scintille di un talento naturale coltivato nel segno di Guti”.
E proprio Guti gli ha regalato la sua maglia, qualche settimana fa. L’ex calciatore del Real Madrid ha mantenuto la promessa fatta tempo fa al georgiano facendogli pervenire una sua maglia con dedica. Guti gliela aveva promessa nel caso il georgiano fosse andato a Madrid, invece ha inviato a Napoli un giornalista di Chiringuito Tv, che ha filmato la consegna. Oltre alla maglia, Guti ha inviato a Kvara anche una lettera. Il georgiano ha sempre ammirato Guti, lo ha più volte dichiarato. Il testo del messaggio di Guti a Kvara è questo: “Spero che i tuoi sogni si avverino. Ti aspettiamo a Madrid”.