A Sport1: «Non capisco perché al Mondiale si è creato un problema così grande per la fascia arcobaleno. Per me non lo era e non lo è».

Il centrocampista del Borussia Dortmund, Emre Can, ha rilasciato un’intervista a Sport1. E’ appena tornato in Nazionale, dopo due anni di assenza. Emre Can racconta che Flick lo avrebbe portato anche al Mondiale in Qatar, ma poiché non giocò le ultime partite col Dortmund prima della partenza della Nazionale, il rientro slittò. Emre Can commenta l’accaduto.
Oggi è un giocatore diverso, racconta.
«Ho cambiato alcune cose. Mangiavo molta carne, oggi ne faccio a meno per qualche giorno, mangiando più pesce. Uso un anello per monitorare il mio sonno, misura il mio polso, le mie fasi del sonno. Ma queste sono tutte piccole cose. La cosa decisiva nella mia brutta fase è stata che ero mentalmente bloccato. Quando ero in campo si vedeva chiaramente».
Per questo, Emre Can è stato spesso criticato da esperti e tifosi. Racconta come ha affrontato le critiche.
«All’inizio della mia carriera aprivo sempre Instagram subito dopo le partite per leggere ogni commento su di me. Alcuni scrivevano che ero il migliore, altri che non sapevo fare niente. Sono cose che non lascio più avvicinare a me. Ci sono cose più importanti nella vita. Ciò che è importante per me è quello che dicono gli allenatori, gli amici e la famiglia sulla mia prestazione».
Durante la sua permanenza a Torino, ad Emre Can fu diagnosticato un tumore alla tiroide. Ne parla.
«Naturalmente, all’inizio la diagnosi è stata uno shock per me, ma ho subito capito che non ero in pericolo di vita e che sarebbe andato tutto bene. Ad essere onesti, era peggio per quelli intorno a me che per me. Sono contento che i dottori abbiano agito così bene. Per fortuna non ho avuto effetti collaterali. Ma il sostegno della mia famiglia e dei miei amici è stato molto importante, mi hanno dato molto coraggio».
Sulla Nazionale: cosa deve succedere affinché ci sia di nuovo più entusiasmo per la squadra in vista dell’Europeo? Emre Can:
«Alla fine è quello che succede in campo che conta. Dobbiamo mettere tutto in gioco in ogni partita e non ci possono essere nemmeno amichevoli sulla strada per l’Europeo. L’obiettivo deve essere quello di giocare un calcio bello e di successo. Allora riconquisteremo i tifosi».
Gli viene chiesto se è contento del fatto che le questioni politiche ora passino in secondo piano e che la discussione sulla fascia di capitano sia finita.
«Non ho capito perché così tanti ne abbiano fatto un problema così grande. Per me non lo era e non lo è. Penso sia giusto che indossiamo di nuovo la fascia con i colori tedeschi».
Emre Can parla di Ozil, al ritiro dalla carriera.
«Mesut è stato un calciatore eccezionale, uno dei migliori registi di tutti i tempi! Per me, soprattutto durante la sua permanenza al Real Madrid, era tra i primi dieci al mondo. È sempre stato una persona molto importante per me, soprattutto qui con la Nazionale. Ricordo ancora la mia prima convocazione. È stato il primo giocatore che è venuto da me e mi ha offerto il suo aiuto. “Emre, se hai bisogno di qualcosa, puoi sempre venire da me”, mi disse direttamente. Non lo dimenticherò mai. Gli auguro solo il meglio per il futuro».