“Non c’è assolutamente nulla che giustifichi questa violenza, ci spiace. Però le autorità italiane hanno avvelenato l’aria già tesa”

Alla fine anche Philipp Reschke ha dovuto alzare le mani: “Siamo profondamente dispiaciuti per quello che è successo a Napoli. Non c’è assolutamente nulla che giustifichi questa violenza“. Reschke è il membro del consiglio di amministrazione dell’Eintracht Francoforte portavoce del malcontento e delle polemiche tedesche per il divieto di trasferta imposto dalle autorità italiane ai tifosi tedeschi. Nei giorni scorsi aveva attaccato duramente le autorità italiane. Ma adesso, a posteriori, anche il club tedesco – sulla scia di De Laurentiis con gli ultras del Napoli – si smarca dai suoi ultras e fa mea culpa.
La violenza degli ultras, ha detto Reschke, “danneggia il calcio, danneggia l’Eintracht Francoforte e danneggia i nostri sforzi per difendere i diritti di tutti i tifosi, che avrebbero voluto vedere una partita di calcio allo stadio senza repressione e decreti“
La polizia ha confermato il coinvolgimento dei tifosi del Napoli. “Ma anche questo non giustifica il potenziale di violenza scoppiato da entrambe le parti”.
Però Reschke ha anche criticato le autorità di sicurezza italiane, che secondo i tedeschi hanno contribuito all’escalation con il divieto di vendita dei biglietti, alienato migliaia di tifosi e avvelenando l’atmosfera già tesa: “Tutto era preparato e organizzato, dal punto d’incontro dei tifosi ai trasporti, eccetera. Questo ordine è stato cambiato con improvvisazione e caos. Non giustifica nulla, ma fa parte della storia.“