Addio neutralità british, la tv inglese è in mano agli ex giocatori che si azzuffano

L'analisi del Telegraph: da Neville a Carragher, ormai non si torna più indietro, ogni club ne avrà uno di riferimento

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Il 7-0 del Liverpool al Manchester United ha prodotto un po’ di eccessi, in Premier. Ad un risultato epocale sono seguiti commenti fuori scala. Tanto che il Telegraph si ferma ad analizzare il fenomeno degli ex giocatori diventati commentatori non-neutrali in tv. E questa non-neutralità è centrale ormai nel dibattito, quasi una deriva.

“Cosa vogliamo dai nostri esperti di calcio?”, si chiede Thom Gibbs. “Perspicacia e autorità sono i requisiti minimi, ma questo fine settimana ha dimostrato che la neutralità non è più necessaria”.

“Ian Wright si è crogiolato nell’ultima vittoria dell’Arsenal contro il Bournemouth, Alex Scott ha faticato a nascondere la sua gioia quando l’Arsenal ha vinto la Women’s League Cup, Gary Neville ha odiato l’implosione del Manchester United contro il Liverpool, Jamie Carragher ha adorato sia la prestazione della sua vecchia squadra che la reazione di Neville”.

“L’imparzialità è un’aspettativa ragionevole per commentatori e giornalisti, ma ci devono essere molti che si identificano con lo spudorato tamburellare di alcuni dell’attuale classe di esperti“. “Le critiche ai pregiudizi di solito dimenticano che i critici più severi di un club sono spesso le persone che lo amano di più”.

Il discorso vale anche per l’Italia, ma in Inghilterra ormai gli ex giocatori di parte la fanno da padroni. “A volte sembra che alcuni esperti siano compromessi dai loro rapporti personali con i protagonisti dello sport”. In ogni caso “qualunque sia la tua opinione riguardo alla morte della neutralità, sembra che non si possa tornare indietro. Il meglio che possiamo probabilmente sperare è un’eguale diffusione di voci da ogni club e obiettività”. Ed è “innegabilmente divertente assistere ad un’amichevole ago tra nemici frenetici come Carragher e Neville, che domenica ad Anfield avevano una telecamera puntata su di loro”. Sono diventati uno spettacolo nello spettacolo. Molto meglio di Caressa contro Bucciantini.

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