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Osimhen: «Non dimenticherò mai l’amore di Napoli, è una città diversa» (VIDEO)

A. Elegbete Tv: «Spalletti ha la mia mentalità. La maschera ormai fa parte di me. Ho incontrato il ragazzo che sventola la mia bandiera»

Osimhen: «Non dimenticherò mai l’amore di Napoli, è una città diversa» (VIDEO)
Db Torino 19/03/2023 - campionato di calcio serie A / Torino-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Victor Osimhen

Victor Osimhen ha rilasciato una lunga intervista a Elegbete Tv Sports. Di seguito le sue parole:

«Ho avuto tanti problemi da quando sono arrivato in Europa. In Germania ebbi un intervento chirurgico per tre volte al ginocchio destro. Poi un problema alla spalla che  ha richiesto un altro intervento chirurgico. Poi quando mi sono trasferito in Italia è stato tutto diverso. Ho avuto il Covid, un infortunio alla mano destra che mi ha tenuto fuori per tre mesi ed è stato un momento difficile. Ma ho sempre creduto in me stesso e sapevo che sarei tornato più forte».

I diversi infortuni di Osimhen fanno capire quanta grinta e quanta resistenza alle avversità abbia. L’attaccante di Spalletti si è sempre rialzato e ha sempre mostrato che può fare la differenza:

«Sapevo che quando sarei tornato avrei potuto realizzare i miei desideri e mettere a tacere chi non credeva in me. La scorsa stagione ho avuto un brutto infortunio al volto, è stato un brutto momento e anche in questo caso ho dovuto subire un intervento chirurgico. E’ stata dura per me, ma mi sono circondato dei miei cari e questo mi ha aiutato a guarire più velocemente. Sono felice di avere oggi una maschera che mi protegga. Darò tutto me stesso nelle prossime partite per assicurarmi che i sogni si avverino, non vedo l’ora! Lo scudetto sta diventando un realtà».

Alcune parole anche su Spalletti:

«Mi piace perché ha il mio stesso tipo di mentalità: non crede che sia fatta finché non è davvero fatta. E questo l’ha trasmesso a tutto lo spogliatoio. In allenamento stiamo lavorando ancora più duramente, come se dovessimo salvarci. E’ questa la chiave, il segreto, la mentalità di tutta la squadra. E chi come me è al Napoli da più tempo, come Di Lorenzo o Mario Rui, sta cercando di entrare nella testa dei compagni per far capire loro cosa abbiamo passato le scorse stagioni, dove giocavamo, come vivevamo, cosa significa giocare e vincere qui. Questa è la mentalità giusta».

Osimhen ritorna sul curioso episodio capitato a La Spezia:

«Ho calciato la palla troppo forte, la signora sugli spalti non ha visto arrivare il pallone e l’ho colpita. Ho visto che era una signora, poteva essere mia madre, mi sono sentito male. Volevo rassicurarmi che fosse tutto ok, volevo mostrare il mio dispiacere».

Spesso allo stadio si vede una bandiera del Napoli che lo raffigura:

«Sì, ho visto un signore sventolare questa bandiera con la mia faccia allo stadio. E’ incredibile il supporto e l’amore che ricevo dalle persone. Non lo dimenticherò mai. Me lo dimostrano in ogni modo, con una canzone, con una preghiera. Ho cercato il ragazzo che aveva la mia bandiera, l’ho visto dopo la partita con l’Atalanta, gli ho regalato la mia maglia e abbiamo parlato un po’». 

Sulla maschera protettiva:

«E’ diventata parte della mia identità, insieme ai capelli biondi. Sono state fatte molte iniziative divertenti a Napoli col mio volto, anche i miei compagni mi mandano foto e video. E’ una sensazione incredibile sentire di essere fonte d’ispirazione con questa maschera e sono davvero felice. Penso che terrò la maschera per loro».

A Osimhen viene proposto uno strano paragone mette insieme Napoli e Lagos:

«Napoli è una città diversa. Quando giochi lì capisci perché molti calciatori decidono di restarci per parecchio tempo. In città c’è un murales enorme di Maradona e questo dimostra che quando fai tanto per questo popolo lo rendi felice. E puoi essere sicuro che loro ti supporteranno sempre. Ogni volta che mi faccio male o sbaglio un gol loro continuano a cantare il mio nome. L’unico modo che ho per ripagarli è renderli felici in campo, realizzando il loro sogno che ora sta diventando realtà. Farò di tutto».

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