Rummenigge: «Mi piace il Napoli e mi piace Osimhen, anche Spalletti mi piace parecchio»
Al CorSport: «Nel Napoli si nota la mano di Spalletti: non avere giocatori famosi dà ancora più valore al suo lavoro».

Db Arco di Trento (Tn) 20/07/2012 - amichevole / Napoli-Bayern Monaco / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Karl-Heinz Rummenigge
L’ex centrocampista di Inter e Bayern Monaco, Karl Heinz Rummenigge, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport in cui parla anche del Napoli di Luciano Spalletti. Rummenigge esalta il lavoro di Spalletti: il fatto di non avere giocatori di fama, almeno sulla carta, dimostra ancora di più il valore del suo lavoro su questo Napoli, dice.
«Mi piace il Napoli, e mi piace Osimhen, anche l’allenatore mi piace parecchio. Lo incontrai il giorno del matrimonio di mia figlia. Festa al castello di Giffoni, Spalletti aveva casa da quelle parti e casualmente ci trovammo. Bevemmo un espresso e parlammo di calcio, naturalmente. Nel Napoli si nota la sua mano, non si può dire che abbia giocatori famosi, di nome, e questo dà ancora più valore al suo lavoro».
A Rummenigge viene chiesto se sia più forte questo Napoli o quello di Maradona e se sia meglio Diego o Messi. Per lui il paragone non si pone, come ha detto già altre volte. Maradona, in campo, subiva un trattamento inaccettabile, spiega, era martellato dagli avversari. Messi, invece, è protetto.
«Non so rispondere alla prima domanda, ma alla seconda sì. Maradona e Messi sono due giocatori diversi. Diego in campo ha subìto un trattamento inaccettabile. Un martellamento continuo da parte degli avversari. Ricordo un’Inter-Napoli in cui i nostri lo pestarono di brutto. Al contrario, Messi è protetto dalle regole e dagli arbitri. Come viene toccato, fischiano fallo. Non discuto le sue qualità tecniche, è un campione assoluto, ma per me Maradona resta il più grande della storia».