Il Napoli difende di squadra: Meret imbattuto da 465 minuti (CorSport)
In 24 giornate di campionato incassati 15 gol, nelle ultime cinque partite la porta è rimasta immacolata. Merito di tutta la squadra

Mg Milano 04/01/2023 - campionato di calcio serie A / Inter-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Alex Meret
I numeri del Napoli sono straordinari. Il Corriere dello Sport oggi si sofferma su quelli della difesa. Il Napoli ha subito 15 gol soltanto. Sono cinque partite, tra campionato e Champions, che non incassa una rete. La difesa del Napoli è un bunker, e il merito non è solo di Meret e nemmeno soltanto del reparto difensivo, ma di tutta la squadra, che ha imparato a difendere da gruppo. Ne è l’emblema l’azione del recupero contro il Sassuolo, quando il Napoli ha sprecato il calcio d’angolo regalando palla agli avversari ma subito sono ripartiti in dieci a velocità folle per recuperarla. Un’azione elogiata da Spalletti in conferenza stampa e poi ieri, postandone il video su Instagram.
Il Corriere dello Sport scrive:
“Ma il Napoli è questo, è l’emblema del concetto di squadra e di squadra equilibrata: una vera grande. Un sistema speciale dove tutti recitano a memoria – anche quelli che giocano meno – sia la fase offensiva sia la fase difensiva. Sì: è vero che si parla di difesa, ma i meriti vanno riconosciuti a tutti e non soltanto agli uomini della linea. A cominciare dall’allenatore. E allora, il bunker azzurro: 15 gol incassati in 24 giornate di campionato e 23 in 32 partite considerando anche la Champions e la Coppa Italia. Meret blindato come un gioiello in cassaforte: nelle 10 giocate da gennaio sono addirittura 7 le volte in cui è tornato a casa senza subire una rete. A volte con i guanti immacolati. Per la precisione: con Samp e Salernitana e poi di fila con Spezia, Cremonese, Sassuolo, Eintracht ed Empoli. L’ultimo in grado di segnare, insomma, è stato El Shaarawy al 75′ della sfida con la Roma del 29 gennaio: Alex ha chiuso febbraio senza gol ed è imbattuto da 465 minuti (più i recuperi). Il tempo passa e la clessidra azzurra scandisce la forza di una fase difensiva interpretata da tutti con la stessa applicazione e la medesima ferocia”.