“Negreira non aveva voce e non votava nelle designazioni arbitrali. Inoltre l’inchiesta è partita a seguito di una verifica fiscale”
Marca ci tiene a precisare che Calciopoli, lo scandalo che colpì il mondo del calcio in Italia nel 2006, è lontano anni luce dal “caso Negreira” scoppiato oggi.
Infatti la Procura spagnola indaga su Dasnil 95 Sl, una società di proprietà di Negreira, vicepresidente degli arbitri, che ha ricevuto dei pagamenti sospetti dal Barcellona tra il 2016 e il 2018.
Sono tre i punti principali per cui il grande scandalo italiano non è sovrapponibile a quello spagnole. Prima di tutto, come scrive Marca, la differenza principale è proprio Negreira:
“Come spiegano fonti estere interpellate da MARCA, la sua presenza era dovuta semplicemente ad affinità con Sanchez Arminio (un altro arbitro spagnolo, ndr). Niente di più. Non aveva voce e non votava nelle designazioni arbitrali. Dunque, come abbiamo spiegato, questa è la differenza più importante: la Juventus e Moggi sono stati condannati per aver creato un sistema di influenza sulla nomina degli arbitri.”
Da qui ne deriva poi un’altra importante differenza: Calciopoli si fondava su diverse intercettazioni, in questo caso l’indagine è partita da una verifica fiscali della società di Negreira:
“Come ha spiegato ‘Qué t’hi jugues’ della ‘SER Catalunya’, l’inchiesta è partita a seguito di una verifica fiscale della società di Negreira per la tassazione di quegli 1,4 milioni di euro che il club blaugrana ha versato.”
Terza ed ultima differenza poi riguarda il Barça. Nel caso si accertasse un comportamento illecito del Barcellona è comunque la Federcalcio spagnola a dover avviare un’istruttoria con un conseguente processo sportivo:
“Per finire e pensando a un’ipotetica sanzione nei confronti del Barcellona, sarebbe la Federcalcio spagnola a dover avviare un iter istruttorio che si concluderebbe con un processo sportivo, come avvenuto in Italia con le controparti della FIGC.”
Per adesso la Federcalcio spagnola sta prendendo atto degli eventi e ha fatto sapere di essere a disposizione della giustizia.