A Sports Arena: «Per favore, non scrivete che è sopravvissuto senza esserne sicuri. Non ci sono notizie su Atsu e sul direttore sportivo Taner Savut»
A parlare è l’allenatore dell’Hatayspor. Volkan Demirel, insieme al vicepresidente del club turco. A Sports Arena i due hanno smentito le voci sul ritrovamento di Atsu sotto le macerie e hanno aggiunto che non è l’unico disperso del club. Mentre si continua a scavare e ad assistere la popolazione turca e siriana.
Anche il ds dell’Hatyaspor si troverebbe sotto le macerie disperso. In coro, allenatore e vicepresidente hanno invocato prudenza nel diffondere le notizie:
Volkan Demirel:
«Per favore, non scrivete che è sopravvissuto senza esserne sicuri. Le persone hanno famiglie, speranze, dolori…. E il dolore sta aumentando. Non ci sono notizie su Atsu e sul direttore sportivo Taner Savut. Appena sarà in ospedale condividerà la notizia, ma abbiamo attraversato cose difficili. Le persone lavorano giorno e notte, spero che entrambi vengano salvati. L’intera squadra si è rifugiata con le loro famiglie. Condividerò tutto appena arriveranno informazioni».
Fa eco il vicepresidente Mustafa Ozat:
«Avevo ricevuto informazioni che Atsu era stato rimosso dalle macerie (il dottore del club aveva dichiarato che era stato portato al Dortyol Hospital, ndr). Tuttavia, le informazioni ricevute sono che sia lui che il direttore sportivo sono sotto le macerie».
Qualche ora fa anche l’agente del giocatore aveva avvertito sulle condizione del proprio assistito, lamentando l’impossibilità di raggiungerlo telefonicamente e avvisando che prima del terremoto si trovava al nono piano di un palazzo residenziale:
«Speravo che fosse sveglio e che il terremoto non fosse avvenuto mentre dormiva. Si trovava al nono di un edificio di undici piani, che è completamente distrutto: L’ultima volta che ho avuto sue notizie è stata domenica a mezzanotte. Christian e i suoi compagni di squadra hanno giocato a poker a casa di un amico fino alle 3:30 del mattino. Alle 4 era a casa, alle 4.20 c’è stato il terremoto. Per darvi un’idea, Hatay è un paese piccolissimo e quasi nessuno parla inglese. Al momento è devastato e in stato di emergenza. Questo vuol dire che gli ospedali sono pieni di gente, di feriti, di morti. Atsu è in ospedale, non c’è modo di comunicare con lui».