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Arbitra sospende la partita per rissa e la “dimenticano” dentro lo stadio

Il Comitato regionale: “quando è uscita, non trovando nessuno si rendeva quindi conto di essere stata abbandonata e chiusa all’interno dell’impianto”

Arbitra sospende la partita per rissa e la “dimenticano” dentro lo stadio
Db Verona 21/10/2018 - campionato di calcio serie A / Chievo Verona-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: stemma Aia

È successo nel bresciano durante una partita della categoria Juniores tra Darfo Boari e Capenedolo, l’arbitra ha sospeso l’incontro nel secondo tempo. Al via le (inutili) multe e sconfitta a tavolino per entrambe le società sportive.

Il fattaccio è avvenuto durante un match di calcio giovanile che però, a quanto pare, ha coinvolto anche i più grandi, coloro i quali dovrebbe essere più responsabili ed essere d’esempio.

Nella provincia di Brescia, ad arbitrare la partita è andata un’arbitro donna della sezione di Lovere (Bergamo) che a causa della rissa è stata costretta a sospendere la partita in maniera definitiva al 26′ del secondo tempo. Gli animi non hanno dato segno di voler cessare il brutto spettacolo.

Nel referto c’è tutto quanto, ma basta un piccolo estratto per capire il clima:

 “A causa del verificarsi di una ‘rissa’ che vedeva coinvolti la quasi totalità dei calciatori presenti sia in campo nonché dei dirigenti di entrambe le società che si spingono e picchiano a vicenda.”

Anche il Comitato Regionale Lombardia è intervenuto con un comunicato stampa nel quale condanna il gesto e comunica le sanzioni imposte alla società. Inoltre aggiunge anche la beffa al danno quando il Comitato scrive che l’arbitra, quasi a volerla punire per la decisione, è stata chiusa dentro lo stadio da sola.

Nel lasciare il terreno di giuoco la signora arbitro veniva circondata da tesserati di entrambe le società che contestavano ripetutamente la decisione della sospensione definitiva della gara. Rientrata piangente nello spogliatoio senza che alcuno si curasse della sua persona poteva svolgere le incombenze di fine gara” ma quando è uscita, “non trovando nessuno si rendeva quindi conto di essere stata abbandonata e chiusa all’interno dell’impianto”.

La decisione della sconfitta a tavolino è stata presa dopo la richiesta di rigiocare la partita. La Lega nazionali dilettanti ha così motivato:

“Quando la necessitata interruzione della partita si deve imputare ai calciatori di entrambe le Società, la conseguenza non può essere quella della ripetizione della gara, che postula l’assenza di responsabilità anche oggettiva delle Società in ordine ai fatti o situazioni che abbiano influito decisamente sul regolare svolgimento della gara”.

Per il Darfo Boario, la società ospitante, anche una multa di 100 euro “per inidonea assistenza all’arbitro a fine gara.”

“Inidonea assistenza all’arbitro…”.

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