Ancelotti sesto allenatore più titolato di sempre: chissà se i suoi detrattori a Napoli arrossiranno (Stampa)

"Forse no, più facile voltare gabbana e zompare sul carro come se nulla fosse. Che poi il carro è in moto da tempo, il 25 è numero tondo, impressiona" 

Fifa Ancelotti brasile

Mg Parigi (Francia) 28/05/2022 - finale Champions League / Liverpool-Real Madrid / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Carlo Ancelotti

Il Real Madrid di Carlo Ancelotti ha battuto a Rabat l’Al Hilal (5-3) aggiudicandosi il Mondiale per club. Ora l’ex allenatore del Napoli è sesto nella classifica dei tecnici più titolati di sempre, a pari merito con Hitsfeld e Stein, con 25 trofei. Primo, in questa speciale classifica, è Alex Ferguson (49 trofei), seguito da Mircea Lucescu (34), Pep Guardiola (31), Valery Lobanovsky (27) e José Mourinho (26).

La Stampa scrive di Ancelotti:

“È la terza volta che sale sul tetto del mondo, c’era riuscito già con il Milan e nel primo ciclo Merengues, e chissà se arrossiranno i censori d’un tempo, o quelli che a Napoli l’avevano considerato al tramonto e l’hanno visto aggiungere alla collana una Liga, una Champions e quest’altro Mondiale. Forse no, più facile voltare gabbana e zompare sul carro come se nulla fosse. Che poi il carro è in moto da tempo, il 25 è numero tondo e perciò impressiona, vale oltretutto il sesto posto tra i tecnici più vincenti di sempre, ma il valore dei trofei è speciale, la qualità oscura quasi la quantità: nessun altro allenatore ha vinto i cinque i campionati più importanti d’Europa, nessun altro ha alzato quattro Champions e quattro Supercoppe europee, nessuno ha vinto più competizioni Uefa in assoluto. Lezioni tattiche, lezioni di stile: il dialogo come metodo a dispetto di chi pretende d’imporre il modello del tecnico domatore, di chi utilizza il termine “gestore” in accezione negativa, di chi confonde buono e buonista anche discettando di panchine e non sa che al momento giusto sa farsi sentire e non capisce che si può essere grandi condottieri senza alzare i toni. Ancora c’è chi giudica il curriculum spianato dall’aver allenato grandi squadre, dimenticando che vincere non è mai scontato, nemmeno in questo Mondiale finto morbido: l’Al Hilal, travolto dalle doppiette di Vinicius Junior e Valverde inframmezzate dal gol di Benzema, aveva eliminato il Flamengo ed è riuscito a infilzare tre volte Lunin”.

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