Era in vantaggio 2-0 all’83esimo, poi è riuscita a prendere gol in contropiede. È entrata in paura e ha subito anche il gol del pareggio

La Lazio si fa rimontare due gol dall’Empoli: 2-2. L’Olimpico fischia. La squadra di Sarri vinceva 2-0 all’83esimo, aveva la partita in mano. Dopodiché ha preso gol in contropiede, con Caputo. A quel punto la Lazio è entrata in paura e poi ha subito il gol. Ancora una volta la Lazio ha preso gol quando era in vantaggio. La Lazio ha perso un’ottima occasione. Per l’Empoli due tiri in porta due gol. Per la Lazio di Sarri non diciamo crisi ma certamente un periodo poco felice.
In settimana Sarri si era infuriato dopo la rimonta subita a Lecce:
Scriveva il Messaggero:
Il Messaggero racconta la sfuriata di Sarri alla Lazio dopo il ko contro il Lecce. Il tecnico ha chiuso la squadra in palestra per mezz’ora ed ha iniziato a urlare contro tutti.
“Un’altra terapia d’urto. Silenzio a Lecce, il giorno dopo scoppia il frastuono a Formello: alle 11 di mattina Sarri è furioso, rinchiude la squadra nella palestra, serra le porte, urla per mezz’ora, fa nomi e cognomi, mette tutti con le spalle al muro: «Ma chi caz… siamo? Cosa abbiamo fatto?». Dopo un anno e mezzo c’è ancora tanta presunzione, troppa superficialità, infiniti black out. E poi tutti giù nello sconforto”.
E ancora:
“Nell’intervallo del Via del Mare Immobile e compagni si erano caricati con un imperativo: «Questa gara si vince a ogni costo». Un minuto dopo in campo invece solo palle perse, poi il terrore negli occhi, il panico. «Tacco e punta, e basta», gridava Sarri alle sue spalle al vice Martuscello, all’ennesimo inutile virtuosismo di Milinkovic, sostituito (mica tanto per sbaglio) poco dopo. Sembra di aver rivissuto Herning, a parte il risultato del capitombolo”.
“Il giorno dopo Sergej è muto, Immobile invece è nero (e contuso, ma ok per l’Empoli), e non le manda a dire a nessuno. Addirittura interviene, l’assente Luis Alberto (poi col veleno in allenamento): «Hai messo fuori me e ho accettato. Dovresti mettere fuori tutti adesso». Frecciata apprezzata stavolta da Sarri, che ora prova a scuotere i giocatori, vuole quasi che si arrabbino fra di loro e arrivino a uno scontro risolutivo per il proseguo del campionato. Serve un moto d’orgoglio fuori e dentro al campo per uscire una volta per tutte da questo malanno cronico. E infatti, dopo la strigliata, Maurizio lascia il gruppo a confrontarsi un’altra mezz’ora da solo. L’unico a chiedere scusa per la sua prestazione è Felipe Anderson, oltretutto alle 12.20 out nella seduta per una botta alla schiena rimediata in Salento”.