In quattro partite la squadra di Pioli ha subito 11 gol e segnato 5 volte, solo 2 gol a squadre del suo livello. Errori tecnici e leggerezze preoccupanti
“Il Milan è un albero di Natale a fine feste: spento“. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.
“In quattro partite, contro Lumezzane, Arsenal, Liverpool e qui al Philips Stadion col Psv, ha subito 11 gol. Nelle stesse quattro partite, pure amichevoli pre-campionato, ha segnato cinque volte, solo due alle squadre del suo livello. Prego scegliere il segnale più preoccupante”.
Il Milan, soprattutto, ha bisogno di un vero 9. Le speranze sono riposte tutte in Giroud.
“Giroud ora è in prima fila tra gli indispensabili, confraternita a cui hanno accesso Theo Hernandez, Leao e pochi altri. Il Milan visto ieri ha un gran bisogno che il suo 9 gli dia certezze e faccia pensare al mondo che, quando una palla rotola sulla trequarti, non si può andare in cucina a prendere un bicchiere di vino. Il gol può materializzarsi in pochi secondi. È stato così anche con la Francia, non è stato così senza di lui a Eindhoven”.
Pioli ha schierato Rebic centravanti ma non ha avuto in cambio granché.
“Rebic ha calciato due volte ma non è sembrato un uomo in missione. Lazetic, che ha giocato il secondo tempo al suo posto, è riuscito più che altro a scatenare l’ira funesta di Saelemaekers, non contentissimo di come il serbo (non) ha agganciato un filtrante”.
E’ da escludere che mercoledì, contro la Salernitana, Pioli scelga De Ketelaere. E’ più logico che si barcameni tra Rebic e Giroud.
“Le amichevoli di dicembre contano poco ma il campanello d’allarme è suonato forte e, per Pioli, non va necessariamente male: meglio ora che a gennaio”.
“Errori tecnici e non solo. Il Milan è stato molto leggero – De Ketelaere e Adli hanno un quinto dell’intensità di Kessie e Leao – e spesso molto lento, in ritardo. Madueke da destra ha sterzato come ha voluto di fronte a Dest e
non ha trovato opposizione per i suoi gol in fotocopia. Perfino Tonali e Bennacer, quasi sempre tra i migliori fino a novembre, sono scomparsi. Pioli così ha un gran bisogno di Theo e Giroud, del vero Leao, ma soprattutto di una condizione diversa e dell’antica magia”.