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Federginnastica, Tecchi coprì l’allenatrice accusata di abusi: «Se non intervengo succede un macello»

Su La Repubblica l’audio che imbarazza il presidente. Si spese per difendere l’ex nazionale Laura Vernizzi. La Federazione: «parole male interpretate»

Federginnastica, Tecchi coprì l’allenatrice accusata di abusi: «Se non intervengo succede un macello»

La Repubblica continua ad occuparsi dello scandalo della ginnastica ritmica, con gli abusi e le vessazioni sulle Farfalle. Oggi il quotidiano racconta di un audio che dimostra che il presidente della Federginnastica, Gherardo Tecchi, si spese per un’allenatrice accusata di abusi, poi squalificata solo per tre mesi. L’allenatrice è Laura Vernizzi, ex campionessa mondiale e argento olimpico. Nel 2018 fu squalificata per tre mesi per atteggiamenti violenti su due allieve undicenni (Giada Marchetti e Flavia, nome di fantasia). Una pena che a molti sembrò molto blanda.

Nell’audio di cui Repubblica scrive di essere in possesso, Tecchi, non sapendo di essere registrato, il 22 maggio 2022
confessava di essersi attivato personalmente nell’inchiesta sulla Vernizzi.

«Le denunce contro Laura Vernizzi per abusi fisici e psicologici su ginnaste minorenni? Se non intervengo io succede un macello».

Il quotidiano scrive:

“La storia è stata rievocata da Tecchi nei mesi scorsi, durante un’audizione con un’altra istruttrice su cui pesava un procedimento penale per vessazioni pubbliche su alcune ginnaste. Questa allenatrice, che preferisce rimanere anonima e che alla fine ha ricevuto 45 giorni di squalifica dalla Corte federale d’appello (ha impugnato la sentenza), spiega a Repubblica il contesto del colloquio con Tecchi: «Il presidente mi ha chiesto se stessi negando come aveva fatto in precedenza la tecnica Vernizzi riguardo presunti maltrattamenti nei confronti di atlete a lei contestati. Tecchi infatti affermava di essere dovuto intervenire personalmente nella vicenda per evitare che la situazione andasse fuori controllo»”.

Durante i tre mesi di squalifica, la Vernizzi continuò a svolgere normalmente il proprio incarico, anche durante i
mondiali di Pesaro, scrive il quotidiano.

“A confermarlo sia alcuni testimoni che le prove materiali di un investigatore privato a cui si era rivolto Sergio Marchetti, il padre di Giada”.

Il caso della Vernizzi fu affidato al procuratore federale Michele Rossetti, lo stesso che sta indagando a Desio sulle denunce di Nina Corradini e Anna Basta. Repubblica scrive:

“Del comportamento di Rossetti parla proprio Vernizzi, in una nota vocale registrata e mandata da lei su una chat Whatsapp con dei genitori. «Oggi il procuratore federale — racconta al termine della prima audizione — si è esposto con me e il mio avvocato dicendo che avrebbe potuto anche archiviare, perché ha capito che razza di persona è Marchetti, ma dato che Marchetti sta rompendo molto le scatole non se l’è sentita di archiviare perché avrebbero potuto riaprire il caso in futuro. E niente andrò in un tribunale tra un mese. A meno che qualcuno non decida, tra virgolette, di venirmi incontro, testimoniando in mio favore. Altrimenti sarò io contro di loro in tribunale e un giudice deciderà»”.

Il quotidiano ha contattato Tecchi per raccogliere le sue dichiarazioni, ma il presidente di Federginnastica ha preferito non pronunciarsi.

“Fonti vicine alla presidenza della Federginnastica — che in queste settimane hanno annunciato il pugno duro contro i tecnici accusati di vessazioni — ritengono però che la conversazione sia stata male interpretata: «La squalifica ricevuta da Vernizzi — dicono — per quelli che sono gli standard non è stata affatto blanda, anzi. E se il presidente è intervenuto lo ha fatto solo per fare in modo che nessuno chiudesse un occhio».

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