Sul CorSera. È diverso per gioco e qualità individuale. Spalletti è bravo, ma non è una novità. Ha sbagliato pochissimo in carriera
Sul Corriere della Sera Mario Sconcerti commenta la prima fase del campionato fino alla pausa per il Mondiale in Qatar. La vera sorpresa è il Napoli, che nessuno pensava fosse a questi livelli, scrive.
“La vera sorpresa è il Napoli, nessuno pensava fosse a questi livelli. È diverso per gioco e qualità individuale. Stupisce la tranquillità che riesce a mettere accanto all’ordine, è pieno di movimenti che aprono continui corridoi sul campo. Spalletti è bravo ma non è una novità, ha sbagliato pochissimo in carriera. Arrivava quarto all’Inter quando l’Inter era da quinta-sesta posizione. È stato vicino allo scudetto con una Roma non ancora all’altezza. La sua differenza naturale si accoppia oggi a giocatori di stili diversi che si completano a vicenda. È una costruzione da vecchio calcio italiano intelligente. Il Napoli gioca soltanto in verticale e si muove con sincronia, ma in più ha giocatori fuori scala come Osimhen, Anguissa, Kvaratskhelia, Lobotka, l’ultimo Zielinski, diventato un 10 autentico, lo stesso Kim, Di Lorenzo. E pochi hanno riserve come Elmas, che sembra Insigne, o Raspadori”.
Il Milan ha cercato di competere con questo avversario, ma il cammino del Napoli è stato troppo eccezionale per riuscirci. Resta comunque il fatto, secondo Sconcerti, che la squadra di Pioli è quella che può crescere di più.
“Contro questo avversario il Milan ha fatto la sua strada. Ha solo due punti meno di un anno fa, è il Napoli che ne ha
fatti troppi di più. Alla fine è arrivato stanco, più di nervi che di gioco. Segnare gli costa sempre fatica nonostante la
crescita di Giroud e in parte Leao”.
“Il Milan è però la squadra che può crescere di più”.
L’Inter, invece, continua a prendere troppi gol.
“Con questa media lunga ormai 15 partite, a fine stagione l’Inter subirebbe tra i 55 e i 56 gol. Temo sia impossibile vincere qualcosa con questo handicap”.
Sconcerti scrive:
“è lecito pensare che se una squadra ha questo limite, non è ancora una squadra completa”.
La Juve, intanto, scopre i giovani. Mentre va male la Roma di Mourinho.