Kvara sta meglio: oggi test decisivo, ma ci sono poche speranze di vederlo in panchina (CorSport)
La lombalgia migliora, ma il georgiano non si è allenato nemmeno ieri. In ogni caso, sarebbe solo tra i convocati, toccherà di nuovo a Elmas o Raspadori

Kvara sta meglio, ma non ancora bene, difficile che domani si possa rivedere in campo, col Napoli, anche per pochi minuti, nella partita di campionato con l’Udinese. L’ultima prima della sosta per il Mondiale in Qatar.
“La presenza di Kvaratskhelia domani con l’Udinese resta in forte dubbio. Khvicha sta meglio con la lombalgia ma non ancora bene, tanto che ieri s’è limitato a un’altra sessione di terapie e di lavoro personalizzato in palestra, e così non gli restano che l’ultimo giorno utile e l’ultimo e decisivo test per capire se potrà quantomeno rientrare nell’elenco dei convocati dopo averne saltate due. La certezza, comunque, è che andrebbe in panchina anche se dovesse stringere i denti: toccherà a uno tra Elmas e Raspadori. Ancora una volta”.
Insomma, è possibile che Kvara torni tra i convocati, ma le speranze sono ridotte al lumicino.
“Qualche possibilità di ritrovarlo nell’elenco degli uomini chiamati in causa da Spalletti per la tappa finale di una maratona finora superba prima della lunga sosta esiste ancora, ma le percentuali non sono alte. Soprattutto perché da dieci giorni Kvaratskhelia non ha fatto altro che terapie per smaltire l’attacco di lombalgia acuta accusato dopo Liverpool e un po’ di palestra”.
“Oggi, dicevamo, andrà in scena il classico test decisivo. Con un presupposto di partenza: per vedere Khvicha almeno in panchina, le risposte del provino dovranno essere molto convincenti”.
Ieri lo stesso quotidiano sportivo spiegava perché Kvara non potesse accelerare il recupero con infiltrazioni di cortisone.
Sì, ha voglia di tornare a giocare e anche ieri, a dispetto della giornata libera concessa da Spalletti a cavallo tra i due impegni di questa settimana, s’è presentato al centro sportivo di Castel Volturno per l’ormai consueto programma articolato tra le terapie specifiche alla schiena e la palestra. Un programma seguito sin dalla scorsa settimana che, tra l’altro, è anche l’unica strada percorribile. Sui social e dintorni, in questa fase, sono state numerose le domande relative al mancato ricorso alle vecchie infiltrazioni, ma l’utilizzo del cortisone è stato vietato sin dal 1° gennaio 2022 dalla Wada (Agenzia mondiale antidoping): ormai è classificato tra le sostanze proibite. Ovvero: doping.