Juve-Lazio è un grande classico. L’arrosto contro il fumo. Allegri vince persino con Moise Kean. La classifica dice Napoli contro il fronte del Nord
Juventus-Lazio 3-0
Juventus-Lazio 3-0 è stata un grande classico del calcio italiano. Il luogo comune che una volta tanto ha trovato riscontro nella realtà. Tipo italiano spaghetti. Ha vinto la Juventus 3-0 e probabilmente la vittoria bianconera non era nemmeno bancata dai bookmaker. La combo vittoria Juventus e possesso palla Lazio non era accettata da una settimana. È ovviamente andata proprio così. I puristi del calcio – in genere under 40 che avvertono l’insopprimibile esigenza di compensare il non aver vissuto gli anni della lotta politica – possono dirsi comunque soddisfatti. Hanno scandito i loro slogan: “la palla è mia e la gestisco io”, “il possesso palla ce l’ha insegnato, farsi segnare in contropiede non è reato”. Possono raccontare che la Lazio è andata a palleggiare in faccia alla Juventus allo Stadium.
Quel che non racconteranno è che sotto il 60% di possesso palla c’è il niente, come sotto il vestito dei film dei Vanzina. Non solo. Non racconteranno che hanno preso i primi due gol in fotocopia, con pallone perso a tre quarti di campo con la Juve che verticalizza (orrore da Stato imperialista!) e va in porta nientemeno che con Moise Kean. Allegri batte Sarri con due gol di Kean (il terzo è di Milik) che è un po’ come quelli che a tennis ti battono pur facendoti partire ogni game in vantaggio 30-0. I tiri in porta sono stati 9 a 3, ma sono quisquilie, pinzellacchere.
Sarri è andato a giocarsela col diciassettenne Romero che a Roma il fronte laziale ha in qualche modo accostato a Messi. Meglio non indagare. Non che avesse tanta scelta. È stato costretto a giocare senza Immobile, Zaccagni, Lazzari. Quest’attenuante gli va concessa.
Allegri ha riproposto Fagioli (interessante), è uscito indenne persino dall’aver schierato Gatti titolare. Nella ripresa ha fatto macinare minuti a Di Maria e Chiesa. E ha ottenuto la sesta vittoria consecutiva: meno male che non sapeva allenare. Ah se potessimo eliminare gli incompetenti dalla scena del calcio…
La classifica comincia ad avere un volto più tradizionale. Il Napoli ha fatto il vuoto. A otto punti il Milan, la Juventus terza a dieci. Poi Inter e Lazio a undici. Tre più sotto Atalanta e Roma. Sarà Napoli contro il fronte del Nord. Se Napoli terrà a bada i propri fantasmi – su tutto e tutti il pianto preventivo – ci si può divertire.