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Calvarese: «Per l’espulsione di Giacomelli, l’associazione arbitri rischia una causa milionaria»

Intervista a Calcio e Finanza sulla questione rimborsi: «Giacomelli aveva ancora 10 anni di carriera davanti», sarebbe pronto a citare in giudizio l’Aia

Calvarese: «Per l’espulsione di Giacomelli, l’associazione arbitri rischia una causa milionaria»
Db Milano 22/07/2020 - campionato di calcio serie A / Inter-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Piero Giacomelli

Caos nel mondo degli arbitri: Piero Giacomelli viene estromesso dall’Aia a causa della questione rimborsi delle trasferte. La vicenda è molto singolare, ma viene spiegata sul portale Calcio e Finanza da Gianpaolo Calvarese, ex arbitro e ora commentatore per Prime Video:

Nell’estate del 2021 Giacomelli finisce, con Davide Massa, per la prima volta nelle maglie dei controlli incrociati ordinati da Figc e Aia circa l’esattezza di alcuni rimborsi. I due, proprio per dubbi sui suddetti rimborsi, vengono sospesi. Pena accettata con patteggiamento da parte di entrambi, che vengono quindi successivamente reintegrati. 

La spiegazione, apparsa su Tuttonapoli.net, continua citando una nuova sospensione avvenuta nel 2 febbraio del 2022:

Il 2 febbraio 2022, Giacomelli viene sospeso nuovamente, per 14 mesi, ancora per la questione rimborsi (la cifra incriminata era di 70 euro). Da qui il ricorso all’Aia, con la commissione d’appello che riduce la sospensione a 13 mesi.

Nuovo ricorso, questa volta al Coni, il quale non può giudicare nel merito ma solo verificare che giuridicamente fossero state rispettate le regole. Il 1° luglio scorso, intanto, in attesa della fissazione della data al Coni, Giacomelli viene dismesso per aver accumulato più di 12 mesi di sospensione.

Dopo una prima udienza con il Coni, la posizione dell’ex arbitro si aggrava a causa delle sentenze emesse e dalla revisione del giudizio:

Arriva la prima udienza del Coni, il 29 luglio seguente: la Corte dà ragione a Giacomelli, sostenendo che la pena era decisamente sproporzionata, obbligando l’Aia a riformulare congruamente il giudizio.

Il 10 agosto quest’ultima convoca la commissione di disciplina che rivede il suo giudizio, riducendo la sospensione da 13 a 11 mesi. I quali, sommati ai 47 giorni già comminati nell’estate precedente, fanno superare a Giacomelli i 12 mesi di squalifica complessivi al di sopra della quale si viene dismessi per soli 17 giorni. Giacomelli si sente così preso in giro e, viste le richieste del Coni di rivedere il giudizio, decide di fare ulteriore ricorso sempre alla Corte.

Arriviamo così al 27 ottobre scorso. Nella nuova udienza, il Coni non accoglie l’ulteriore richiesta di annullamento, lasciando quindi Giacomelli escluso per sempre da incarichi nazionali (arbitro, var e dirigente in futuro) per soli 17 giorni di squalifica in più. Questa, infatti, terminerà il 6 gennaio del prossimo anno, ma avendo accumulato 12 mesi e 17 giorni di squalifica non potrà tornare in Serie A, ma eventualmente solo in gare provinciali o di settore giovanile.

Calvarese, inoltre, termina il suo intervento aggiungendo la possibilità dello stesso Giacomelli di portare avanti una causa nei confronti dell’AiaI:

L’Aia, infatti, rischia una causa da 1 milione e mezzo di euro, perché non mi stupirei se di fronte a questa situazione l’ex fischietto della sezione di Trieste procedesse con una richiesta che tra pagamenti in sospeso, potenziali guadagni futuri (Giacomelli aveva ancora 10 anni di carriera davanti, 5 anni da arbitro e altrettanti da VAR) ed eventuali danni si aggirerebbe intorno al milione e mezzo di euro”.

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