«Ten Hag usa Ronaldo come Allegri usa Kean»
Sul Foglio un approfondimento sul portoghese, «quasi mai titolare, qualche minuto nei finali di partita, in campo nella coppa che conta poco»

2022 archivio Image Sport / Calcio / Manchester United / Cristiano Ronaldo / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY
Il Foglio Sportivo di oggi dedica un editoriale alla situazione di Cristiano Ronaldo al Manchester United. Il portoghese è stato escluso dai convocati per la partita col Chelsea per aver lasciato anzitempo la panchina dello United e si è avviato negli spogliatoi nel finale del match col Tottenham.
Il rapporto con ten Hag non è mai decollato. Jack O’Malley sul Foglio scrive quanto segue.
«Adesso che Benzema, dall’alto del suo stipendio da 9 milioni di euro, ci propina la storia del “Pallone d’oro del popolo”, e noi ci crediamo pure, adesso che il passatempo preferito degli esperti di calcio è contare i minuti che passano tra un gol e l’altro di Haaland, adesso che il Manchester United vince senza di lui, di Cristiano Ronaldo si parla solo per le facce che fa in panchina quando viene inquadrato, del goffo tentativo di segnare a gioco fermo in Europa League, del suo incedere incazzoso verso lo spogliatoio prima del fischio finale della partita contro il Tottenham, della sospensione che gli ha inflitto il suo stesso club».
Ronaldo è definito il Kean di ten Hag.
«Il suo nemico Leo Messi è stato più furbo, ha scelto il prepensionamento in un campionato farlocco, circondato da giocatori ormai più forti di lui dei quali si parla in continuazione, un posto dove gli fanno ancora tirare le punizioni, come si fa a calcetto con l’amico in sovrappeso che però da giovane aveva il piede buono. Ronaldo pensava che il ritorno a casa Manchester sarebbe stato dolce, invece Ten Hag prima non lo ha voluto vendere in estate, quando cercava disperatamente qualcuno che lo facesse giocare in Champions ancora una volta, e poi ha iniziato a usarlo come Allegri usa Kean: quasi mai titolare, qualche minuto nei finali di partita, in campo nella coppa che conta poco. Se lo merita, Cristiano Ronaldo, un trattamento così? Il campo è spietato (nemmeno convocato contro il Chelsea, costretto a scuse social come un gregario qualsiasi), la storia non conta quasi mai, ma che ora si parli di CR7 per il numero di panchine che fa è triste».