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Sarri contro il calendario: «Ormai è un calcio usa e getta. Che cosa potrà mai dare al calcio il Qatar?».

Il tecnico della Lazio dopo il pareggio con lo Sturm: «Hanno reso le competizioni europee infattibili». «I nostri numeri sono i migliori della Serie A».

Sarri contro il calendario: «Ormai è un calcio usa e getta. Che cosa potrà mai dare al calcio il Qatar?».
Db Torino 20/08/2022 - campionato di calcio serie A / Torino-Lazio / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Maurizio Sarri

La Lazio non è andata oltre il pareggio (2-2) con lo Sturm Graz in Europa League. Nel post partita, l’allenatore biancoceleste, Maurizio Sarri, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa. Se l’è presa con l’arbitro, giudicato non all’altezza.

«L’episodio di Lazzari fa parte di un contesto in cui l’arbitro, palesemente non all’altezza, è riuscito a far innervosire tutti nonostante non ci fossero episodi violenti. Poi la designazione di un tedesco con un squadra austriaca non credo sia stato il massimo».

La prestazione della squadra, tuttavia, lo ha soddisfatto.

«Questo è un bel punto di partenza per i miglioramenti che vogliamo vedere. I ragazzi hanno dimostrato di avere un’anima. Dobbiamo essere continui in questo livello di determinazione e motivazione. Abbiamo fatto un buon primo tempo. L’inferiorità quando si gioca ogni tre giorni è roba pesante, ma la squadra non ha sofferto tanto».

Per Sarri, i numeri della Lazio sono i migliori in campionato. Evidentemente anche migliori di quelli del Napoli capolista.

«I nostri numeri sono i migliori della Serie A e speriamo di continuare con questo trend».

E poi la bordata al calendario, condizionato dal Mondiale.

«Questo ormai è un calcio usa e getta per via di un Mondiale in Qatar. Che cosa potrà mai dare al calcio il Qatar? Hanno reso le competizioni europee infattibili. Già prima giocare una volta ogni venti giorni era difficile, figuriamoci ora».

Infine:

«Qui si pensa che un allenatore arriva e dopo una settimana fa giocare la squadra col joystick. Io invece la penso come Klopp: un tecnico non si può giudicare neanche dopo due anni, ma questa è la mentalità inglese, non italiana».

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