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Garanzini sulla Juve: dopo un signor avvio anche Milik sta regredendo al livello dei compagni 

Su La Stampa. Quello che sta accadendo alla Juventus è inspiegabile, inverosimile, inammissibile. Sottovalutata la profondità della crisi

Garanzini sulla Juve: dopo un signor avvio anche Milik sta regredendo al livello dei compagni 
Db Torino 27/08/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Arkadiusz Milik

Persino Milik sta regredendo, in questa Juve.

“Inspiegabile. Inverosimile. Inammissibile. Sono tre aggettivi, che si somigliano e rappresentano una delle sintesi possibili di quel che sta accadendo alla Juventus”.

Su La Stampa, Gigi Garanzini commenta la sconfitta di ieri in Champions League. La squadra di Allegri ha perso contro il modesto Maccabi, che non vinceva dalle guerre puniche. Tutti i giocatori sono sottotono, persino Milik, che era sembrato il migliore, in principio di campionato, si sta adeguando al ribasso.

“Quella di Haifa è una delle pagine più nere della storia recente, e non solo. Figlia di errori societari che vengono di lontano, ma anche di miopie recenti. Per esempio la sottovalutazione della profondità della crisi: e per esempio ancora l’eccesso di fanfare dopo le vittorie con Bologna e Maccabi (all’andata) che avevano tutta l’aria per occhi scafati dell’eccezione che conferma la regola”.

“in quel quarto d’ora iniziale in cui una squadra che non vinceva in Champions dalle guerre puniche non ha letteralmente fatto toccar terra alla Juventus. Un gol, di schiena per sommo sfregio, una traversa, altre occasioni ghiotte prima del raddoppio di Atzili”.

Milik sembrava il miglior acquisto del mercato, eppure anche lui sta regredendo al livello dei compagni della Juve.

“Dal primo quarto d’ora accademico, soltanto accademico della Juve di San Siro, a quello travolgente del Maccabi. Inverosimile. Lì la partita era già finita. La Juve del secondo tempo ha messo in campo soltanto scampoli d’orgoglio, non certo la qualità e la rabbia che servivano. Perso Di Maria non ce n’era uno in grado di far scattare l’interruttore. Tantomeno il deludente (eufemismo) neo-regista Paredes: e nemmeno Milik che di partita in partita sta regredendo, dopo un signor avvio, al livello dei compagni. Inspiegabile”.

 

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