Crosetti: la Juventus incarna un fallimento epocale, è una squadra polverizzata, distrutta

Su La Repubblica. Si è passati dal perdere le finali contro Messi e Ronaldo all’essere ridicolizzati dal Maccabi, altro che Super League 

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La Juventus incarna un fallimento epocale. E’ una squadra polverizzata, distrutta.

La Juventus è una squadra polverizzata, distrutta. Una creatura estinta come certi bellissimi animali di cui non esiste più traccia. Un gruppo che sembra non avere più niente dentro: non forza fisica, non abilità tecnica, non reazione nervosa. Soffre contro chiunque perché patisce sé stessa, il suo non esserci più.

Lo scrive, su La Repubblica, Maurizio Crosetti. La Juventus è

“una linea spezzata, un confuso insieme dove non c’è trasmissione di dati dall’allenatore ai giocatori, indifendibili tutti ma specialmente il capo. Chi comanda senza più governare, chi fallisce così, è automaticamente un capo inutile”.

Agnelli ha ragione a parlare di vergogna, scrive. La Juventus umiliata dal Maccabi in Champions incarna

“un fallimento epocale, esposta nuda all’avversario di turno e indebitata come nessuno nella storia del calcio italiano”.

E ancora:

“Si è passati in pochi anni dal perdere le finali contro Messi e Cristiano Ronaldo all’essere ridicolizzati da Cornud e Pierrot, altro che Super League”.

La paralisi della Juve “è innanzi tutto mentale”, e l’ennesimo infortunio di Di Maria “giustifica il sospetto che l’ultimo mercato abbia portato due campioni quantomeno fragili, appunto Di Maria e Pogba, forse due assi rotti”.

Ma il problema non sono solo loro. Nella Juve nessun rinforzo è all’altezza.

“Ma nessun rinforzo sembra all’altezza, non lo scolastico Kostic, non il lento Paredes. Si salvano Bremer e Milik, buon mestierante d’area, ma un simile fallimento si deve evitare con ben altri giocatori”.

“E non c’è disegno, non c’è progetto: dalla prima cacciata di Allegri passando per Sarri, Pirlo e di nuovo Allegri (mai rimettersi con un ex, saranno solo ricordi), la Juventus ha sperperato un tesoro e ora vive uno dei momenti più drammatici della sua memorabile storia”.

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