Sacchi: «In Italia siamo presuntuosi e scarsi. Pensiamo sempre di cavarcela con i soldi e con la furbizia»

A Il Messaggero: «Siamo il paese delle corporazioni e delle mafie. La mafia esiste perché siamo mafiosi nell’animo. Paghiamo il peso del compromesso continuo».

Sacchi Napoli

Db Reggio Emilia 06/02/2016 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Arrigo Sacchi

Il Messaggero intervista Arrigo Sacchi. Il suo giudizio sull’Italia del calcio e non solo è impietoso.

«Il Nord adesso guida il mondo e noi siamo fermi. Al massimo, inseguiamo. Se l’Italia è costretta oggi a rincorrere altre nazioni più moderne e sviluppate, come possiamo pretendere che il calcio non rispecchi la realtà generale?».

E ancora:

«Siamo una nazione gattopardesca, dove tutto deve cambiare per non cambiare nulla. Siamo il paese delle corporazioni e delle mafie. La mafia esiste perché siamo mafiosi nell’animo. Siamo un paese con un elevato tasso di corruzione. Chi arriva al potere, magari all’inizio animato davvero da buone intenzioni, alla fine deve pagare il prezzo dei compromessi ai quali si è dovuto piegare durante la scalata».

Quanto al calcio:

«Siamo tattici sul campo e con club pieni di debiti. Si spende all’estero e non s’investe nei nostri settori giovanili. Pensiamo sempre di cavarcela con i soldi e con la furbizia».

La Spagna però non è il Nord, ma nello sport si gioca bene e si vince.

«La Spagna ha il culto della tecnica e della bellezza. In Spagna c’è l’umiltà di chi vuole apprendere per migliorarsi. In Italia non siamo solo scarsi: siamo anche presuntuosi. E la presunzione è una delle peggiori bestie».

Correlate