Noah: «oggi il tennis è noioso, gli sponsor non vogliono giocatori con personalità»

A La Stampa: «è pieno di obblighi. Se provi a esprimerti liberamente, arriva un punto di penalità. Oggi McEnroe non finirebbe una partita»

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La Stampa intervista l’ex tennista Yannik Noah.

Perché il tennis ha meno personaggi rispetto a 30-40 anni fa?

«Le regole sono fatte dagli sponsor. Gli organizzatori americani hanno deciso che non si possono più dire parolacce, perché non va bene per i bambini. È pieno di obblighi: devi battere in 25 secondi, puoi prendere l’asciugamano ma non puoi parlare con tua mamma in tribuna, devi sederti esattamente in quel posto e bere quella bibita. Se provi a esprimerti liberamente, arriva un punto di penalità».

«Cosa piaceva di McEnroe? Il suo rovescio e il suo diritto? No, la sua personalità. Oggi McEnroe non finirebbe una partita. Vale lo stesso discorso per Nastase. Quanti ragazzi hanno iniziato a giocare a tennis grazie a Nastase? Tantissimi, perché era divertentissimo. Ora è tutto noioso. Non fraintendetemi, Nadal e Djokovic sono fenomenali ma prevedibili. Che voce ha Zverev? Non lo so, mai sentita. (…) Vedere Federer e Nadal mano nella mano che piangono è il massimo perché esprimono la loro umanità».

«Apprezzo Nadal perché tutti al Roland Garros ne parlano bene: raccattapalle, autisti, addetti ai campi».

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