Ryan Jones, affetto da demenza da traumi alla testa: «Il rugby non vuole accettare la catastrofe»
L'ex capitano della Nazionale di rugby del Galles al Guardian: «Per 14 anni ho creduto di essere un supereroe, mi è stato portato via qualcosa».

Sul Guardian un’intervista all’ex capitano della Nazionale di rugby del Galles, Ryan Jones. Gli è stata diagnosticata la demenza precoce (l’encefalopatia traumatica cronica). Ha 41 anni.
«Mi sento come se il mio mondo stesse cadendo a pezzi. Sono davvero spaventato perché ho tre figli e tre figliastri e vorrei essere un papà fantastico. Ho vissuto 15 anni della mia vita come un supereroe ma non lo sono. Non ho idea di cosa mi riservi il futuro. Sono il prodotto di un ambiente che è volto tutto alle prestazioni. Non sono in grado di esibirmi come vorrei, voglio solo condurre una vita felice, sana e normale. Sento che mi è stato portato via qualcosa e non c’è niente che possa fare. Non posso allenarmi, non posso fare l’arbitro, non conosco più le regole del gioco».
Jones si è ritirato nel 2015, dopo che gli era stata diagnosticata la depressione. Da quel momento ha cominciato ad avere problemi di memoria a breve termine.
«Mi terrorizza perché non so se tra due anni saremo seduti qui e se questi episodi dureranno una settimana, due settimane o saranno permanenti. Questa è la paura che non riesco a scrollarmi di dosso. Ogni episodio di perdita di memoria che ho lascia uno strascico. Non so come rallentarlo, farlo smettere, cosa fare».
Jones crede che lo sport debba fare di più per la prevenzione.
«La Federazione rugby sta camminando a capo chino e con gli occhi chiusi in una situazione catastrofica».