Ferlaino: «Perdere Koulibaly sarebbe negativo per l’ambiente Napoli. Adl? Pensa di essere il migliore»

Alla Gazzetta: «Il risparmio non è mai guadagno. Inconcepibile perdere Mertens. Spalletti è bravo ma gli va dato anche un organico adeguato».

Ferlaino De Laurentiis

Napoli 28/11/2021 - campionato di calcio serie A / Napoli-Lazio / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Corrado Ferlaino-Aurelio De Laurentiis

La Gazzetta dello Sport intervista Corrado Ferlaino, ex presidente del Napoli. Il tema è il mercato del club di De Laurentiis.

«Un antico detto napoletano dice: ‘’O sparagno nun è maje guadagno’. Cioè il risparmio non è mai guadagno. Entrando in Champions al club arrivano almeno 50-60 milioni di euro, cercare solo di tagliare gli ingaggi e finire per perdere giocatori anche importanti, significa che nel prossimo campionato fai fatica a rientrare fra le prime quattro, visto che le romane, l’Atalanta e la Fiorentina sono ambiziose e stanno investendo. Così facendo si rischia in futuro di non rientrare in Champions. E questo sappiamo che per le casse di un club è deleterio».

Ferlaino dice di avere un cruccio per Mertens.

«Per assurdo capisco di più la situazione di Insigne, maturata molto tempo prima. Ma perdere un giocatore di questa personalità, uno legato e innamorato della città non lo concepisco. Un belga-napoletano che vive a Palazzo Donn’Anna, dove vorrei abitare anche io, uno dei posti più belli che ci sia. Un ragazzo intelligente, un attaccante ancora integro. De Laurentiis è stato molto furbo con quella visita che gli ha fatto a casa. Ma con un rinnovo in ballo non si può andare solo per festeggiare la nascita di un bimbo… con tutto il rispetto».

Su Koulibaly:

«Avevo già detto proprio alla Gazzetta che per il futuro sarebbero serviti più giocatori di personalità. Il senegalese è fra quelli, perderlo sarebbe negativo per tutto l’ambiente. Spalletti è bravo tecnico ma gli va dato anche un organico adeguato».

Sui nuovi acquisti:

«Mi auguro siano forti ma li conosco poco. L’uruguaiano come scuola è una garanzia, dalla Georgia non è che siano arrivati grandi campioni, speriamo bene. Piuttosto si parla di norvegesi ma non mi pare che la loro nazionale brilli per risultati. Troppe lingue? No, parlo di qualità. Dicono che ancora Osimhen non parli italiano. Va bene anche così: il centravanti deve parlare in campo con i gol».

Consigli per De Laurentiis?

«Giusto darli se vengono richiesti. E il presidente non li chiede certo a me. Lui è convinto di essere il migliore».

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