«Bremer sì che è stato leale col Torino, mica come Belotti». Per la Gazzetta di Cairo è una cessione “morale”
Editoriale d'elogio persino per "l'agente Busardò, che "si è mosso da garante proteggendo l'intesa": "Ci hanno guadagnato tutti"

Db Torino 18/02/2022 - campionato di calcio serie A / Juventus-Torino / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Dusan Vlahovic-Gleison Bremer
Alla Gazzetta dello Sport sono contenti. “Alla fine, è stato un bell’affare per tutti: Bremer, la Juve, il Torino, l’agente Busardò”. Così si fa, scrive a commento della grande operazione di giornata Andrea Masala in un fondo apposito. Quando si fanno le cose con “lealtà” non si lascia nessuno indietro, nemmeno l’agente Busardò.
Perché c’è una morale che si deve trarre da questa trattativa, una lezione. Che a spiegarcela sia il quotidiano edito dallo stesso Cairo è ovviamente un dettaglio. Masala, dopo aver raccontato la “soddisfazione” di tutti, vira quasi subito su Andrea Belotti, l’ex capitano del Toro colpevole di aver lasciato il club a parametro zero.
“Nemmeno il Gallo è andato via tra i rimpianti della tifoseria e del suo ex club: per ora, a parametro zero, va ancora in cerca di una sistemazione. Come vedete, a furia di continui strappi e della ricerca a volte ossessiva di guadagni fuori misura, si perdono di vista altre priorità. Spesso conviene pensarci su: per strappare un ritocco d’ingaggio, si corre il rischio di sperperare patrimoni come la reputazione e ciò che si è costruito con fatica e talento in una carriera. Bremer avrebbe potuto fare leva sulla sua particolare situazione, magari portarsi a ridosso della scadenza del contratto per poi salutare tutti e accasarsi altrove. Invece no: il Torino ha rinnovato in tempi non sospetti con il brasiliano e si è impegnato a non trattenerlo a oltranza di fronte a importanti proposte. Gleison ha dato il suo okay, si è fidato a sua volta. Anche il procuratore ha fatto la sua parte: si è mosso da garante tra la società e l’assistito, ne ha protetto l’intesa sino all’esito attuale. L’affidabilità e la capacità di mantenere la parola data hanno quindi pagato, eccome. Parliamo di una partita che sarebbe potuta diventare una stucchevole telenovela e che, al contrario, è finita senza sconfitti. Con la serietà e la lealtà, hanno vinto tutti. Da staccare e conservare”.
Belotti infame, Gleison invece (si usa il nome per quelli bravi, siamo tra amici) lui sì che mantenuto la parola, non ha perduto mica la reputazione per soldi, eh. Indicativo il passaggio sul ruolo del procuratore, Busardò. Che “si è mosso da garante tra la società e l’assistito, ne ha protetto l’intesa sino all’esito attuale“. Soldi benedetti, i suoi. Eppure fino ad un attimo fa, gli avidi procuratori erano il “male” del calcio… Deve valere evidentemente solo quando non “costringono” i propri assistiti a lasciare il Torino senza far guadagnare a Cairo il becco d’un quattrino.